Inter, obbligo di cessione di un big? Non è così, ecco il piano. E c’è un colpo preferito

L'Inter sarà costretta nel prossimo giugno a cedere altri big, come successo in estate con Hakimi e Lukaku? Non è così. O almeno non è possibile prevederlo ora. Anche perché l'Inter è nel bel mezzo di una possibile cessione societaria, ergo ciò che succederà a giugno è impronosticabile al momento. Soprattutto con il progetto stadio di mezzo.

Per questo, la Gazzetta dello Sport ha corretto il tiro sul pezzo relativo alle possibili cessioni dolorose della prossima estate. L'intenzione dell'Inter è sicuramente quella di aumentare i ricavi di questa stagione (con lo stadio nuovamente aperto e il possibile cammino in Champions), tagliando costi ritenuti superflui. Poi a giugno si vedrà.

"Nella sessione invernale si cercherà comunque di tagliare alcuni costi. A partite da quello legato all'ingaggio altissimo di Sanchez. Arrivare ad una risoluzione col quasi 33enne cileno spesso infortunato ma scontento permetterebbe all'Inter di risparmiare 10,5 milioni netti di ingaggio, visto che Alexis ha un contratto fino al 2023 a 7 milioni l'anno. Anche se ci sarebbe da mettere in conto una buonuscita, la sua partenza abbatterebbe il monte ingaggi e sarebbe colmata da un attaccante più funzionale da prendere in prestito (Scamacca il preferito). Vidal è un caso a parte e perché scattino i benefici del decreto crescita bisogna andare a luglio 2022. Da eventuali uscite di chi sta trovando poco spazio invece arriverebbero benefici economici relativi", sottolinea la Gazzetta dello Sport.