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Inter, occhi e parole di Spalletti confermano: il progetto vola. Dal 2017 tutto è cambiato

E' cambiato il vento in casa nerazzurra

Marco Macca

Indizi, parole, sensazioni. Nulla di certo, certificato e sottoscritto. Ma qualcosa che si sente, che si avverte, e che spinge spesso a dare quel qualcosa in più. A parlare in un certo modo, e indirettamente a lanciare sfide che sembrano impossibili. In casa Inter sembra essere cambiato il vento. Rispetto a qualche mese fa, rispetto soprattutto a un anno fa. Perché se all'inizio del ritiro in vista della stagione 2017-18 a farla da padrone erano le paure per le restrizioni del governo cinese e riguardo alla presunta mancanza di possibilità di spesa da parte di Suning, quest'anno si ha la consapevolezza che il progetto Inter stia definitivamente spiccando il volo.

Senza contare che, un anno fa, di questi tempi, Luciano Spalletti si lasciava andare in conferenza stampa a dichiarazioni tutt'altro che concilianti nei confronti della proprietà (ricordate le celebri frasi che recitavano: "A me sono state promesse delle cose, se non vengono mantenute vengo qui e lo dico. Le cose promesse bisogna poi portarle a casa, alcuni giocatori verranno acquistati perché non sono più bravo di chi è venuto prima di me. Ci vogliono giocatori che vanno a integrare una rosa buona ma da migliorare. Si legge che ci sono 150 milioni sul mercato ma qualcuno deve tirarli fuori questi soldi"?), e ora, invece, esalta tutto e tutti. innalzandosi al ruolo di trascinatore di un ambiente che di paura sembra averne ben poca.

E così, in un mercato che per l'inizio del ritiro gli ha già regalato de Vrij, Asamoah, Lautaro Martinez e il "suo" Nainggolan, Spalletti si trova a sfogliare un anno di ricordi. A luglio dell'anno scorso, scommessa (vinta) Skriniar a parte, l'allenatore nerazzurro poteva contare su Borja Valero e Padelli come nuovi acquisti, in attesa di Vecino, Dalbert e Karamoh. Insomma, i musi lunghi superavano di gran lunga i sorrisi. Quest'anno, invece, sono già arrivati quattro acquisti "pesanti" per qualità e personalità. Giocatori arrivati su indicazioni dell'allenatore, che conoscono già molto bene (Lautaro a parte) il campionato di Serie A e che non hanno paura di prendere in mano le chiavi della squadra, migliorandola e completandola, aggiungendosi ai campioni che in rosa ci sono già (vedi Perisic, Brozovic e Icardi ecc).

Gli occhi di Luciano da Certaldo hanno detto tutto in conferenza stampa: nel 2017 la faccia era quella scura di chi aveva capito di doversi inventare qualcosa per rimanere al passo con gli obiettivi della società, mentre quest'anno lo sguardo spiritato ha recitato ben altro: carica, determinazione, sfrontatezza.

Anche in questo senso vanno lette le sue parole nei confronti del gruppo e soprattutto di Perisic, diventato il suo Cristiano Ronaldo. Parole che possono sembrare provocatorie, ma che invece danno l'idea di quanto Spalletti creda in questo gruppo. E poco importa che la Juventus, già vincitrice negli ultimi sette anni in Serie A, abbia ufficializzato nei giorni scorsi l'arrivo di un mostro come CR7. Una sfida che sembra impossibile da vincere, ma che non spaventa il tecnico e l'ambiente. Lo striscione ("Cristiano Ronaldo non ci fai paura") è il sintomo che l'Inter tutta è pronta a cimentarsi in una stagione stimolante.

Spalletti e i giocatori sono pronti ad alzare l'asticella. Il progetto Inter sta davvero decollando. E la dimostrazione è tutta lì, in quegli occhi, in quelle parole. In quelle sensazioni.