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Inter, occhio alla carta Sanchez. Real dominato, brucia ancora di più. Ma le riserve…

Inter, occhio alla carta Sanchez. Real dominato, brucia ancora di più. Ma le riserve…

L'editoriale di Alfio Musmarra per Fcinter1908: la sconfitta in Champions brucia dopo aver dominato il Real Madrid. Sanchez si candida

Alfio Musmarra

I fischi di San Siro nel pre partita al gol di Lukaku con la maglia del Chelsea dimostrano, semmai ci fosse ancora bisogno, quanto fosse diventato imprescindibile per i tifosi e quanto il tradimento non sia stato digerito. Ma non c’era tempo per rimuginare perché poi è iniziata la partita. E l'Inter vista col Real ,soprattutto nel primo tempo, è piaciuta non poco e avrebbe meritato molto di più considerate le 6 palle gol nitidissime ed un dominio di gioco e di intensità incontrovertibile.

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Con un Lukaku in più è probabile che almeno un gol sarebbe arrivato. Al netto del fatto che il belga fosse presente anche lo scorso anno nella debacle europea in una fase in cui la squadra non era al meglio dal punto di vista fisico. Ma era un aspetto che in società era stato abbondantemente preventivato.

Faccio presente a chi dice che non si vedesse giocare così bene la squadra dal 2010, che contro il Barcellona, a Barcellona, l’Inter ha disputato una delle migliori partite così come col Borussia.

Non è una cosa di cui ci si deve vergognare. Anzi. Ma sembra quasi che si faccia di tutto per cancellare il lavoro di chi ha portato l’Inter a vincere qualcosa dopo anni di insuccessi. Bah.

La sconfitta contro il Real Madrid è di quelle che lasciano il segno perché è tanto immeritata quanto dolorosa. Il primo tiro del Real per intenderci arriva all’11’ della ripresa, quando Handanovic sporca i guanti per la prima ed unica volta. Il secondo tempo però non è la stesso dei primi 45’, perché gli uomini di Inzaghi perdono lucidità e ferocia nell’intensità di gioco. Nonostante ciò non arriva nessun pallone dalle parti di Handanovic grazie a Brozovic ( premiato come migliore in campo ), Skriniar e De Vrij giganteschi , monumentali per abnegazione e sacrificio.

Allora l’ex tecnico laziale, nel tentativo di ridare energie ad una squadra stanca,  ha provato a soccorrerla con i cambi che si sono rivelati letali ma per il Real. Togliere Perisic e Lautaro è stato un suicidio così come l’innesto di Vidal che può giocare sì in campionato, ma la velocità della Champions non è più cosa per lui e si è visto chiaramente.

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Guai a dare giudizi definitivi dopo appena 3 giornate di campionato ed una di Champions, il tecnico ha bisogno di lavorare con serenità ed avere al più presto la rosa con i giri giusti nel motore. Che fosse una squadra depotenziata era ovvio, piuttosto lasciava perplesso chi diceva il contrario.

Di sicuro le alternative non si stanno dimostrando all’altezza dei titolari ma servirà tempo. Adesso testa al Bologna, squadra tosta contro la quale servirà una prova di carattere cercando di non perdere mai lucidità, scrollandoci di dosso quella pressione che si può sentire dopo una settimana complicata.

Bisogna ritrovare la via del gol, magari col recupero di Sanchez ci potrà essere quell’imprevedibilità che è un po’ mancata, magari col Bologna vedremo Dumfries dal primo minuto e perché no, in attacco la coppia argentina Lautaro-Correa, che fino ad oggi non abbiamo mai visto, con Dzeko che riposa dopo aver sempre giocato. Tutto verrà valutato con attenzione in queste ore, perché bisogna rialzare subito la testa e difendere un tricolore vinto con merito.

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