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L'inizio di stagione dell'Inter è stato tutt'altro che esaltante: solo 3 vittorie in 10 gare tra campionato e Champions League, con la squadra che ha palesato difficoltà nell'organizzazione del gioco e gravi lacune difensive. Sul banco degli imputati è finito Antonio Conte, chiamato a dare risposte dopo la conferma al termine della positiva scorsa stagione. Così scrive Tuttosport: "Dieci partite per svoltare. Quelle che, alla ripresa delle attività dopo il break imposto dalle nazionali, mancheranno a Natale. Sette in Serie A e tre - fondamentali - in Champions, a partire da quella a San Siro con il Real Madrid".
MALUMORE - "Intanto cresce il malumore dei tifosi che non dimenticano il (glorioso) passato bianconero dell'Antonio e sui social non gli fanno sconti. La sensazione della base è che il patto estivo stretto a Villa Bellini alla fine possa non essere utile alla causa comune: troppi i problemi messi sotto il tappeto per costruire un progetto davvero coeso e vincente. I tanti risultati gettati al vento dalla squadra (e pure i molti errori arbitrali a danno dei nerazzurri), non hanno aiutato a rasserenare l'animo dei dubbiosi".
L'OMBRA DI ALLEGRI - "Una marea di dubbi ingrossata anche dal fatto che Massimiliano Allegri, il "normalizzatore" invocato quando Conte sbraitava contro la società, è ancora in attesa di squadra. Il fatto che Allegri abbia svolto egregiamente il compito già a Torino dopo la rottura tra Conte e Andrea Agnelli ha il richiamo ammaliante di una sirena: oggi il contratto da 12 milioni a stagione firmato fino al giugno 2022 blinda Conte però l'assenza di una svolta aprirebbe una riflessione sul da farsi, considerato che l'organico messo a disposizione dell'allenatore è di prim'ordine".
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