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E' stata una serata da cuori forti, dalle mille e infinite emozioni. Una di quelle che segnano una stagione intera e che, a seconda del risultato finale, possono portare in alto o farti sprofondare nel buio. E' per questo motivo che per l'Inter di Luciano Spalletti non sarà facile rialzarsi dopo la brutta batosta subita all'ultimo respiro contro la Juventus nella grande notte di San Siro. I nerazzurri hanno mostrato cuore, idee, abnegazione, hanno sudato per un obiettivo, per la maglia che indossavano e per gli 80 mila meravigliosi tifosi che hanno riempito il Meazza. Tutto questo, però, non è bastato. Vuoi per le discutibili scelte di Orsato, vuoi per qualche cambio altrettanto opinabile dello stesso Spalletti, vuoi per una sfortuna che quando incontra l'Inter sembra inesorabile e che invece spesso è stata dalla parte della Juventus. Vuoi per tutto questo e per tanto altro, ma alla fine di una partita a tratti eroica, i nerazzurri sono usciti dal campo senza nemmeno un punto in tasca e con la concreta paura di non ottenere, per l'ennesima volta, la qualificazione in Champions League.
Ovviamente, il morale della squadra ora non può che essere a terra. Quando l'impresa più bella sembrava ormai a un passo, ecco il mondo ribaltato. L'Inter ora è al buio, e non è detto che torni a vedere la luce. Perché i nerazzurri non sono più padroni del proprio destino, e devono ora sperare in un passo falso della Lazio a Torino per non veder scappare, dopo la Roma, anche la squadra di Inzaghi. Andare in Champions è importantissimo per il futuro della squadra e del club e, a partire da oggi, con orgoglio e determinazione, deve essere l'unico pensiero per andare avanti. Non è facile, per nulla. Certo, dirlo tramite una tastiere è tutto più facile. Ma rialzarsi da una serata come quella di ieri è un esercizio di orgoglio che solo le grandi squadre possono riuscire a fare. Ora, anche se non più padrona del proprio destino, l'Inter deve dimostrare di esserlo. Perché quella di ieri non deve essere solo una serata sfortunata. Questa squadra ha dimostrato di potersela giocare alla pari con le grandi, di poter coltivare il sogno. E allora anche a livello psicologico bisogna resettare tutto e ripartire. Affinché un'altra stagione non si concluda con troppi musi lunghi e troppe domande.
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