Prima la strigliata a tutta la squadra, poi una grigliata per dare un segnale importante di compattezza in un momento decisivo della stagione. Quella di mercoledì è stata una giornata intensa in casa Inter. Simone Inzaghi ha tenuto tutti a rapporto, alzando anche la voce, per scuotere un gruppo che nel mese di febbraio ha faticato (sei punti in sei partite) e dilapidato un vantaggio considerevole permettendo al Milan di avere il proprio destino nelle sue mani.
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Inter, la panchina il vero problema di Inzaghi. La figura di Handanovic e il record di Onana
La panchina è stato il principale problema per il tecnico nerazzurro. Intanto il prossimo portiere dell'Inter ha stabilito un record
Ma come si è arrivati a questo punto? Più volte Inzaghi e poi Farris, hanno ribadito che i tanti big match concentrati in poche settimane, causa calendario asimmetrico (forse sarebbe meglio non ripetere l’esperimento se questi sono i risultati), hanno prosciugato energie fisiche e mentali. Il tutto avuto dal fatto che il tecnico nerazzurro ha potuto ruotare poco le sue pedine fondamentali, essenzialmente perché in panchina non aveva sostituì all’altezza dei titolari. Panchina lunga sì, ma a discapito della qualità, soprattutto in un settore nevralgico, il centrocampo. È chiaro che Calhanoglu, Barella e soprattutto Brozovic, in panchina non abbiano sostituti all’altezza.
Allora Inzaghi, nel momento di maggiore dispendio di energie fisiche e mentali, ha dovuto spremere i suoi titolari e il risultato è nel mese e mezzo appena trascorso, quello dei sei punti in sei partite. Con molta probabilità in estate Vidal e Vecino lasceranno Milano e sarà fondamentale sostituirli con giocatori più funzionali e dal rendimento assicurato se c’è l’ambizione di voler continuare a competere ai massimi livelli. Lavoro non semplice per Marotta e Ausilio, soprattutto perché dovranno operare con un budget di mercato vicino allo zero viste le difficoltà di Suning (sempre che la proprietà cinese non intenda vendere prima). Il problema è che servirebbe anche un vice Brozovic, figura che ha iniziato ad assumere i contorni del mitologico perché un giocatore che faccia riposare il croato serve da almeno tre stagioni. Continuare ad affidarsi alla buona sorte non è mai una buona idea (qualcuno ricorda la gara col Torino?).
L’altra grande questione che Marotta dovrà affrontare è quella relativa a Samir Handanovic. Lo sloveno ha un contratto in scadenza e in queste settimane si sta lavorando al rinnovo. La domanda, però, nasce spontanea. Ha senso rinnovare un portiere che nella sua carriera ha sempre mal digerito la concorrenza.
In vista della prossima stagione l’Inter ha già fatto la sua scelta, André Onana. Il portiere dell’Ajax ha stabilito un record: è già finito nel mirino di una parte della stampa e dei tifosi. Come chi arriva in Serie A da un altro campionato, Onana avrà bisogno, è fisiologico, di qualche settimana per ambientarsi in una realtà nuova (lingua, dettami tattici, etc…). Con una figura ingombrante come quella di Handanovic alle spalle, i primi mesi non saranno semplici per il camerunese. C'è il rischio che al primo errore venga 'panchinato' dallo sloveno riaprendo il problema del portiere che c'è, è serio, e dura da due stagioni. Ecco perché la dirigenza nerazzurra deve fare un riflessione seria sul rinnovo di Handanovic.
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