Sarà uno dei primi obiettivi dell'Inter, la qualificazione agli ottavi di CL. La Gazzetta dello Sport questa mattina parla proprio dell'obiettivo che si è posto Inzaghi e la società lo ha assecondato aggiungendo esperienza da coppa alla sua rosa. Dopo la vittoria dello Scudetto la squadra nerazzurra è chiamata a dare prova di maturità e prova a fare un altro passo nella competizione più importante. Finora è sempre mancato qualcosa in Europa, la mancata qualificazione agli ottavi. Nonostante la finale di EL conquistata da Conte al primo anno, poi però la Coppa è sfumata.
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Inter, pensiero fisso per Inzaghi. Dai nuovi l’esperienza per la missione Champions
La qualificazione agli ottavi di Coppa è uno degli obiettivi della società e della squadra nerazzurra dopo la vittoria dello Scudetto
A volte è mancata proprio esperienza. Ma in due anni sono cambiate tante cose. Quella finale di EL e il secondo posto al primo anno dell'ex allenatore nell'anno 2019-2020, un'annata stranissima, in cui il covid ha dilatato tutto e cambiato tutto. E poi il titolo di Campioni d'Italia conquistato in anticipo, l'Europeo di Barella e Bastoni, la Coppa America di Lautaro. Tutte cose che hanno portato il gruppo alla maturazione, in poco tempo i ragazzi di Inzaghi ne hanno viste tante. E l'allenatore - spiega La Gazzetta dello Sport - ha chiesto di aggiungere altra esperienza per puntare alla qualificazione alla fase successiva della CL.
"I quattro nuovi acquisti sono stati scelti su indicazione di Simone Inzaghi anche per centrare l’obiettivo europeo che la società si è prefissato: la qualificazione agli ottavi è il primo grande traguardo della stagione nerazzurra e stavolta sarà vietato sbagliare", si legge.
Ci si riferisce a Dzeko con i suoi 22 gol in 57 presenze (preliminari inclusi) in CL, la storica rimonta della stagione 2017-2018 contro il Barcellona di Messi, capocannoniere di quella Coppa insieme a Lewandowski. "Insomma, una garanzia per l’Inter e per Inzaghi, come dimostra anche l’ottimo avvio di stagione, non solo in nerazzurro. Ci si riferisce al gol segnato con la maglia della Bosnia contro la Francia. Il suo sessantesimo gol in Nazionale.
Dzeko è certezza, Calhanoglu viene invece definita variabile impazzita dalla rosea. "Hakan ha debuttato in Champions a 20 anni, in un preliminare vinto con il Leverkusen contro il Copenaghen, con tanto di gol su punizione nella rimonta del ritorno. In totale Calha vanta 24 presenze e 7 reti, tutte col Bayer, dove si è messo in evidenza con la specialità della casa: il calcio di punizione. Dal 2013 a oggi, nei top 5 campionati, Calhanoglu è secondo solo a Messi (14 contro 30) nelle reti segnate da fermo".
Poi ci sono Correa e Dumfries. Il primo in CL ha giocato con il Siviglia prima ancora che con la Lazio e l'anno scorso è stato molto utile proprio per Inzaghi quando la squadra biancoceleste ha conquistato il passaggio agli ottavi e l'argentino ha messo a segno tre gol.
L'olandese si è messo in mostra all'Europeo. Dovrà cercare di non far rimpiangere Hakimi. Finora in CL ha giocato 10 gare e ha anche affrontato l'Inter da rivale, nel 2018, quando c'era Spalletti e un incredibile 1-1 a San Siro contro il suo PSV eliminò l'Inter dalla coppa. Ora può dare una grossa mano ai nerazzurri e aspetta solo di poter avere una chance di essere titolare sulla fascia destra.
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