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La vittoria in Coppa Italia, battendo la Juve in semifinale, è stata la ciliegina sulla torta di un percorso in crescendo che ci ha accompagnati a Istanbul. Dove a prescindere da come andrà non potremo che ringraziarvi.
Neppure la macchia delle 12 sconfitte in campionato cancellerà, per quanto mi riguarda, il percorso di questa stagione. Che poi, se allarghiamo il discorso alle coppe, scopriamo che le altre dirette concorrenti hanno lo stesso numero di sconfitte se non superiori (Napoli a parte). Ma vabbè.
Contro il City, costruito per vincere senza badare a spese, partiamo da sfavoriti ma non sconfitti. Tutte le pressioni sono sulle loro spalle, l’Inter da underdog può scendere in campo con la consapevolezza di aver di fronte la squadra più forte del mondo e comunque vada nessuno potrà imputarle nulla.
Occhio però. Questo nn vuol dire che si scenda in campo da vittima sacrificale. La differenza è sostanziale. E semmai dovesse arrivare l’impresa, si entrerebbe in una dimensione mistica, che andrebbe a fare il paio con la follia insita nel DNA nerazzurro.
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