L'Inter ha un obbligo: piazzarsi al terzo posto e qualificarsi alla prossima edizione della Champions League. Con il Chievo dovrà dunque tornare giocoforza la vittoria dopo una serie di pareggi fin troppo lunga. Ma una svolta, come scrive La Gazzetta dello Sport, deve arrivare dal reparto offensivo: "Il primo giocatore chiamato a battere un colpo è Mauro Icardi. L’argentino non segna su azione addirittura dal 2 dicembre (contro la Roma all’Olimpico) e nelle 6 partite post braccio di ferro con la società è andato a bersaglio solo a Genova, nel match del ritorno in campo. Icardi è fermo a 10 gol, numero impietoso se confrontato ai 29 dell’anno scorso. Il rientro di Maurito non ha portato grande fortuna nemmeno a Lautaro: il Toro ha segnato l’ultimo gol (il 6° in Serie A) nel derby di metà marzo. Poi ha saltato 4 partite e infilato 3 presenze: l’Inter crede in lui, l’attacco l’anno prossimo poggerà sulle sue spalle, ma adesso serve un lampo anche in questo fine di stagione".
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Inter, per la Champions svolta in attacco: Icardi e Lautaro tra presente e futuro. E Keita…
Il reparto offensivo deve dare risposte in queste ultime giornate
I COMPAGNI DELL'ATTACCO - "Un campionato fa con i soli Icardi e Perisic l’Inter aveva segnato 40 gol. Ora i numeri dell’attacco sono molto più bassi. Considerando Icardi, Lautaro, Politano, Keita, Perisic e Candreva si arriva infatti a 32. Due giocatori che possono sicuramente ingrossare il bottino di gol personali sono Politano (4 gol finora) e Perisic (7 gol): l’ex Sassuolo, sempre utilizzato quest’anno da Spalletti, non segna dal 10 marzo (Spal); nell’altra fascia c’è Perisic: fondamentale con la Roma (suo il gol dell’1-1), il croato è sempre un rebus ma comunque è il più prolifico dell’ultimo periodo, visto che ha segnato 3 reti dal Genoa in poi. Infine Keita: i suoi gol (4 totali) sembravano poter lanciare l’Inter a fine 2018, ma poi diversi malanni fisici l’hanno rallentato. Ritrovare la porta e dare la Champions ai nerazzurri potrebbe cambiare il suo futuro, che oggi sembra lontano da Milano", conclude la Rosea.
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