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Inter, il tocco di Inzaghi continua: plasmato anche Bisseck, sarà pilastro del futuro

Marco Astori Redattore 

L’ultimo in ordine cronologico a essere finito in copertina è il classe 2000 Yann Bisseck, a cui sono bastati sei mesi di apprendistato con Inzaghi

"Il tocco di Simone Inzaghi non passa mai di moda. Potrebbe anche essere un invitante biglietto da visita per gli obiettivi di mercato dell’Inter, ma sta di fatto che la lista dei giocatori “beneficiari” continua ad allungarsi. L’ultimo in ordine cronologico a essere finito in copertina è il classe 2000 Yann Bisseck, a cui sono bastati sei mesi di apprendistato con Inzaghi per riuscire a dimostrare di poter essere una valida alternativa". Apre così il focus del Corriere dello Sport su Yann Bisseck, ennesimo giocatore valorizzato dal tecnico nerazzurro. Spiega sul centrale il quotidiano: "Con costanza e pazienza lo staff tecnico e l’allenatore l’hanno plasmato in base alle reali necessità della squadra, calandolo negli schemi un passo alla volta per poi lanciarlo nella mischia nelle ultime settimane. Così nel momento in cui la difesa ha accusato assenze importanti e in poco tempo si sono dovuti fermare ai box Pavard, Bastoni e De Vrij, il colosso tedesco arrivato dall'Aarhus si è fatto trovare pronto nel mettere in pratica i dettami alla prima vera esperienza in una squadra di alto livello.

Ovviamente la prova più appariscente rimane quella sfoderata contro il Lecce, quando in campo ai compiti difensivi ha abbinato anche il surplus offensivo con un gol e una traversa, ma non è un caso che sia arrivata alla quarta presenza da titolare tra campionato e Coppa Italia. Inzaghi l’ha arruolato da braccetto di destra, potendosi permettere di avanzare Darmian sulla corsia destra, e in poco tempo Bisseck si è calato nei movimenti del collettivo, superando prove delicate come la trasferta in casa della Lazio o quella in casa del Benfica in Champions, dove i tre gol incassati in poco più di mezz’ora avrebbero potuto scatenare contraccolpi pericolosi. Il ventitreenne nato a Colonia prima di salire alla ribalta da fine novembre in poi, aveva giocato pochissimi minuti ed era rimasto a lavorare nell’ombra, assorbendo le indicazioni dello staff tecnico come una spugna, per usare le stesse parole di Inzaghi dopo l’ultima partita in campionato.

In rosa altri giocatori avevano già beneficiato del tocco dell’allenatore, scalando vette che all’inizio sembravano irraggiungibili. Uno degli esempi più vincenti rimanda a Dimarco sulla sinistra, passato dall’essere una riserva al ruolo di titolare in Nazionale, senza dimenticare la nomination nella squadra dell’anno nell’ultima Champions. Una crescita vertiginosa che ha coinvolto anche Calhanoglu, trasformato da Inzaghi in uno dei registi migliori d'Europa con un’invenzione che continua a pagare dividendi a suon di prestazioni convincenti. Ancor meno tempo è servito con Thuram, capace di svestire in fretta i panni della punta esterna per indossare quelli dell’attaccante puro e riscoprirsi decisivo in zona offensiva tra gol e assist. In lista non si può omettere nemmeno Dumfries, che a furia di perseverare in allenamento è cresciuto come esterno goleador, senza rinunciare ad assist e rigori procurati. Adesso c’è Bisseck, che per Genova è in ballottaggio con un ex campione del mondo (Pavard) ed è appena diventato il primo difensore dell'Inter classe 2000 a segnare in Serie A. Non a caso Inzaghi, con un metodo ormai rodato, sta modellando uno dei pilastri del futuro nerazzurro", si legge.



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