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[...] La gestione del vantaggio dei nerazzurri è uno dei problemi da portare sul tavolo durante e dopo la sosta. Inzaghi e il club sono comunque convinti che non ci siano ragioni strettamente tecniche alla base: è vero che la squadra non è abituata a essere attaccata e soffre se le si toglie ossigeno in mezzo, ma il problema è solo mentale. Con una squadra "connessa", basterebbe pure l'1-0".
Una prima soluzione
—"La gestione delle rotazioni nell'ultima settimana non è sembrata poi tanto felice. La partita contro il Bologna arrivava cinque giorni dopo la battaglia campale col Benfica, dove lo sforzo era stato enorme: da Bastoni a Barella passando per Thuram, ad alcuni nerazzurri che avevano dato tutto sarebbe servito qualche minuto in più in panchina. E, invece, contando anche sulla sosta in arrivo, Inzaghi ha fatto copia e incolla della formazione di Coppa, e ha visto spegnere le energie (e calare l'attenzione) col passare del tempo. Al di là del buco nel reparto offensivo, allargato dal k.o. di Arna, in tutti gli altri settori l'Inter è stata costruita per consentire larghe rotazioni. Per questo in società sono convinti di un concetto assai semplice: solo credendo seriamente a un turnover "scientifico", che tenga dentro fino a 16 giocatori di movimento, la squadra potrà essere sempre fresca. Senza questa accortezza sarebbe ardito pensare di reggere ogni 3 giorni".
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