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Inter, prova senza appello: con lo Sheriff vietato fallire per 3 motivi

Alessandro De Felice

La Gazzetta dello Sport presenta i temi della sfida del Gruppo D di Champions League di questa sera tra l'Inter e lo Sheriff

Subito una sfida da dentro o fuori. Subito una gara da non fallire. L'Inter di Simone Inzaghi vuole rialzarsi subito, dopo la sconfitta di Roma contro la Lazio, e resta in corsa per la qualificazione agli ottavi di Champions League.

La sfida contro lo Sheriff Tiraspol, nel terzo turno del Gruppo D di Champions League, rappresenta già il primo bivio stagionale per i nerazzurri, reduci dalla sconfitta casalinga contro il Real Madrid e il pari a Kiev contro lo Shakhtar Donetsk.

Gli ottavi di finale di Champions League rappresentano un obiettivo per l'Inter di Inzaghi, dopo le quattro eliminazioni di finla nella fase a gironi. Il pass per la fase a eliminazione diretta è fondamentale sotto tre aspetti: economico, di progetto e del mercato.

I SOLDI

Come spiega La Gazzetta dello Sport, il pass per gli ottavi garantisce circa 20 milioni di euro: "Arrivare agli ottavi o uscire ai gironi fa una differenza di circa 20 milioni di euro. La Champions League è un moltiplicatore di incassi. Tanto per rendere l’idea: stasera a San Siro ci saranno 45 mila spettatori, il numero più alto di un match in Italia post Covid, per la gioia del cassiere. Non cambiano la vita, quei 20 milioni, specie per un club che ha chiuso l’ultimo bilancio a -245 milioni".

IL PROGETTO

Poi c'è il discorso del progetto sportivo: "Il club di Zhang non è mai riuscito a superare lo scoglio dei gironi. Ma in questa stagione, ancor più che nelle tre precedenti, il passaggio del turno è stato obiettivo dichiarato ufficialmente fin dal primo giorno. Andare avanti è un certificato di garanzia, oltre che un’assicurazione per il quieto vivere dello spogliatoio e del mondo Inter. Non solo nel breve periodo - arrivare alla gara con la Juve con un risultato negativo sarebbe deleterio - ma pure nel medio-lungo, per la corsa scudetto. Senza l’Europa si ridurrebbero notevolmente gli spazi per i giocatori meno impiegati. E la gestione della rosa sarebbe a quel punto decisamente più complicata per Inzaghi. Insomma: ce n’è abbastanza per accelerare con decisione verso la vittoria".

IL MERCATO

No qualificazione? Addio rinforzi. Sì, perché l'accesso alla fase a eliminazione diretta aiuterebbe il club a intervenire sul mercato a gennaio per rendere l'Inter ancor più competitiva: "È noto come la società sia pronta a regalare al proprio allenatore uno o due rinforzi, per arrivare fino in fondo nel migliore dei modi. Ma è chiaro che in caso di uscita, la necessità di allungare ancor di più l’organico verrebbe meno: sarebbe più complicato inseguire nuovi volti, a maggior ragione senza una vetrina europea da offrire. Molto più semplice, al contrario, ragionare in maniera conservativa. Inter-Sheriff è davvero una prova senza appello".