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Una sconfitta dura, pesante, che rischia di diventare la pietra tombale sulla rincorsa Champions dell'Inter: i nerazzurri cadono in casa contro un Sassuolo già salvo e possono solo sperare nel successo del Crotone di Zenga sulla Lazio. Spalletti le ha provate tutte per cambiare il copione della gara ed evitare il ko: cambi di ruolo, di schieramento, ingressi di attaccanti. Ma non è servito a nulla. E, una volta di più, è apparsa evidente la pochezza della panchina interista: poca qualità, poche alternative, pochi elementi in grado di dare una mano a gara in corsa. Come ricorda La Gazzetta dello Sport, "c'è chi con i cambi raddrizza le partite, come la Juve, e chi non ci riesce. Questione di qualità della panchina, certo, ma anche di innesti giusti per l'occasione. Che l'Inter non ha avuto. [...] La prima sostituzione è stata Karamoh per Candreva. Un solo tiro (fuori), ben 10 palle perse e un solo dribbling riuscito. In altre occasioni aveva dato la carica giusta, stavolta è stato più dannoso che altro. Poi il tecnico ha cercato di aggiungere una punta - per Vecino -, non solo per avere più spinta offensiva ma anche per togliere attenzione su Icardi. Ma anche Eder, che giostrava più dietro a Icardi che a fianco, ha subito gettato al vento un'occasione dentro l'area facendosi stoppare al momento del tiro e poi s'è fatto parare da Consigli la seconda ghiotta chance. Anche il brasiliano è stato lo specchio della squadra: tanta frenesia, tanta confusione, poco raziocinio di gioco. Borja Valero per Ranocchia, già sul 2-0, è stato il cambio della disperazione: solo due difensori di ruolo con un centrocampista in mezzo a loro a impostare. Lo spagnolo è entrato bene in partita, ma aveva il compito più facile perché tutto il Sassuolo ormai era nella propria metà campo".
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