Dopo l'arrivo di un difensore, Lisandro Lopez dal Benfica, l'Inter lavora per rinforzare il centrocampo e il primo obiettivo di Ausilio e Sabatini è Rafinha del Barcellona. Il brasiliano è stato convocato da Valverde per la partita di Coppa del Re, ma questo non può essere letto come un segnale negativo, visto che il giocatore sembra avvicinarsi sempre di più a Milano. Ieri il d.s. dell’Inter Piero Ausilio è volato a Barcellona per trattare direttamente con il club catalano l’acquisizione del brasiliano con passaporto spagnolo. Rafinha si avvicina all’Inter e la notte appena trascorsa è servita per definire ciò che ancora non collima tra i due club. La base però è stata trovata: prestito gratuito semestrale con diritto di riscatto. Ed è proprio questo riscatto il nodo attorno al quale la trattativa ieri si è attorcigliata a lungo. I catalani sono partiti da 40 milioni per scendere a 35. Troppi ancora per l’Inter che all’inizio si era attestata sui 18 più 5. La logica degli affari vuole che il punto di equilibrio verrà trovato intorno ai 30 con bonus. Con buona pace del Barcellona che vuole monetizzare la cessione di Rafinha e con soddisfazione dell’Inter che si porta in casa un giocatore capace di mostrare qualità interessanti prima dell’infortunio. Queste ore serviranno ad Ausilio per avere l’okay definitivo da parte della famiglia Zhang per chiudere l’operazione.
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Inter, Rafinha a un passo. Auslio lavora sulla cifra del riscatto, si attende l’ok di Zhang
Il ds nerazzurro tratta col Barcellona: si può chiedere con un diritto di riscatto fissato a 30 con bonus
Rafinha non gioca dal 2 aprile 2017, quando si lesionò a Granada il menisco mediale del ginocchio destro. Il brasiliano andrebbe a sistemarsi alle spalle di Mauro Icardi almeno in principio. Nel 4-2-3-1 diventerebbe il collante tra il capitano e tutto il gioco nerazzurro. Ma potrà anche dare il suo contributo a destra. Prima di parlare di tattica però bisognerà chiudere l’operazione. Alla lunga riunione di ieri, spezzata in più parti, erano presenti i vertici catalani, il d.s. Ausilio, Mazinho – padre e agente del giocatore –, l’avvocato di famiglia e l’intermediario Nicola Innocentin. L’accordo con Rafinha è sempre stato il punto forte di tutta l’architettura dell’operazione. Al giocatore è piaciuta subito l’idea di un trasferimento all’Inter e anche quando si è fatto avanti il Celta per averlo, il brasiliano con passaporto spagnolo ha subito ringraziato e accantonato sottolineando come il progetto dell’Inter sia decisamente quello più affascinante per rilanciarsi sul campo.
Ecco perché la missione di Ausilio a Barcellona – che potrebbe esaurirsi già oggi – partiva con una carta forte da giocare. Il resto lo ha fatto il direttore sportivo interista che ha fatto capire ai dirigenti blaugrana che la volontà della famiglia Zhang è sì forte, ma condizionata dai paletti del fair play finanziario. Tutti elementi che sono finiti sul tavolo della discussione che in principio si basava sul prestito secco senza diritto – ipotesi respinta dall’Inter perché a Milano credono nel giocatore – sviluppata poi in un acquisto. Ma anche su questo passaggio Ausilio ha dovuto frenare complici i vincoli dell’Uefa sul club di corso Vittorio Emanuele. Il Barcellona allora ha accettato l’idea proposta dal direttore sportivo di un prestito gratuito con l’inserimento del diritto di riscatto. E su questo tasto si è lavorato (e si lavorerà forse ancora oggi) per chiudere un’operazione impostata.
(La Gazzetta dello Sport)
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