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Davanti ai propri tifosi è arrivata col Sassuolo l’unica caduta in campionato, a cui va aggiunto il pari sofferto col Bologna, mentre in esterna l’Inter non ha ancora conosciuto sconfitta in A: oltre a 8 vittorie a domicilio, si aggiungono pure un paio di pareggi. Il primo sparagnino proprio allo Juve Stadium, il secondo faticoso nell’ultima del 2023 contro il Genoa. Se la qualificazione Champions agli ottavi è stata edificata soprattutto a San Siro (ma senza mai perdere fuori...), c’è pur sempre la beffa in Coppa Italia a confermare la tesi: dopo aver già sfiorato il colpo in A, il Bologna a Milano è passato davvero, eliminando i detentori del trofeo. Unendo i puntini si scopre che l’Inter è stata davvero più produttiva nella versione da viaggio: per Inzaghi è confortante saperlo giusto prima di partire per Firenze senza due terzi della mediana.
Numeri e rischi
—Al Franchi, con i ritmi che sa imporre Italiano, il rischio è sempre alto, a maggior ragione visto il trabocchetto del calendario: la Juve, in casa con l’Empoli, potrebbe allungare a +4 per una notte. Ok, Allegri avrebbe giocato due gare in più di Inzaghi, ma il rischio di contraccolpo psicologico è reale: mai i nerazzurri hanno sperimentato la sensazione strana di un inseguimento a lunga distanza e, in più, il ricordo di due stagioni fa svolazza tra le pareti di Appiano. Coi viola domenica mancheranno poi Calha e Barella per una doppia improvvida squalifica, e pure Bastoni e Dumfries non sono nel loro massimo splendore. Il contraltare, però, è che Inzaghi i ha sempre una valigia da trasferta piena di certezze. La sua media da 2,6 punti a gara esterna è la migliore di tutte, non solo in Italia.
Dietro ci sono le due sorprese della stagione: il Bayer Leverkusen (2,56) e il Girona (2,4) che stanno terremotando la Bundesliga e la Liga. Anche la Juve ha una marcia esterna poderosa, 2,36 punti, mentre per trovare una rivale di Champions ad altezza simile bisogna arrivare al quarto posto occupato dal Bayern (2,38). Se mai servisse qualche altro numero a rafforzare il concetto, i nerazzurri comandano pure nei gol segnati e in quelli subiti lontano da casa. Anche City e Tottenham hanno realizzato 24 reti, come i nerazzurri ma con una trasferta di campionato in più, mentre nessuno ha abbassato le persiane meglio di Sommer (solo 4 i gol incassati).
In trasferta come in casa
—Nel viaggio d’andata in giro per l’Italia Inzaghi si è divertito su campi scivolosi: ha domato la furia dell’Atalanta a Bergamo, ha passeggiato sui campioni di Italia al Maradona, ha regolato la Lazio di Sarri all’Olimpico. Nel ritorno, la trasferta da segnare color rosso fuoco è anche la più vicina, quella del derby, senza sottovalutare però il secondo viaggio romano: l’ex Lukaku medita vendetta, ancora sanguinano le orecchie per i fischietti di ottobre. Questa contro la Viola sta comunque nel podio nelle partite fuori casa più complicate del girone, anche perché, oltre alle assenze, pesano pure le gambe: la parentesi araba non ha certo aiutato a prepararla al meglio.
La squadra di Inzaghi ha comunque dimostrato di saper recitare su più copioni e, se serve, di riuscire a vincere pure con un filo di gas: spinta dai tifosi in casa domina con volontà di potenza, come sa bene lo stesso Italiano strapazzato 4-0 a settembre, ma soprattutto in trasferta sa aspettare con timidezza solo apparente. In realtà, è strategia, governo del match col soft power : l’Inter gestisce la palla con una qualità maggiore della media e, senza pressione, colpisce al momento opportuno. Alla fine, la fiducia fuori casa è diventata la stessa, o forse perfino maggiore, di quella che la squadra ha in casa: la seconda stella si avvicina anche così", si legge.
(Fonte: La Gazzetta dello Sport)
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