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Segnale Inter, ma restano ombre. La difesa fatica: i numeri. A Udine altri segnali preoccupanti

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Il segnale (importante) è arrivato, ma dire che l'Inter sia completamente guarita e tornata sui livelli dello scorso anno non sarebbe corretto
Marco Macca Redattore 

Il segnale (importante) è arrivato, ma dire che l'Inter sia completamente guarita e tornata sui livelli dello scorso anno non sarebbe un'analisi corretta. Anche perché pure a Udine la difesa si è confermata in difficoltà e i numeri sono lì a testimoniare che qualcosa da correggere c'è ancora. Scrive il Corriere dello Sport:

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"I nerazzurri, però, lasciano pure qualche ombra. Intendiamoci, il successo è più che meritato per quello che si è visto in campo. Il problema, semmai, è che una gara del genere sia rimasta aperta fino all’ultimo secondo: per colpe proprie più che per meriti degli avversari. Da un lato, infatti, Lautaro e compagni hanno gettato al vento occasioni colossali, che, se trasformate, avrebbero permesso di chiudere i conti già dopo mezz’ora. Dall’altro, invece, ci sono state le disattenzioni difensive che hanno consentito ai padroni di casa di segnare 2 gol sui 2 unici veri tiri verso Sommer".


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"Ed è proprio quest’ultimo il difetto da sistemare con maggiore urgenza. Perché non sempre è possibile rimediare a certi svarioni. E, soprattutto, perché certe situazioni si stanno ripetendo con preoccupante frequenza. Dietro i gol incassati con il Genoa, quello con il Monza, gli altri 2 contro il Milan e, infine, quelli di ieri pomeriggio, c’è sempre almeno un errore individuale. Significa che manca attenzione. O che non viene annusato il pericolo. L’anno scorso non accadeva mai. E la difesa blindata è stato uno dei fattori determinanti per lo scudetto. In 6 giornate, sono ben 7 le reti subìte, 3 delle quali di testa (ieri Kabasele lasciato troppo solo da Bisseck): altro dato su cui porre l’accento".

(Fonte: Corriere dello Sport)

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