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INTER, RICOMINCIO DA TRE: UNA MOSSA DI MANCINI HA DECISO IL MATCH

Diritta al sodo, marciando sulle ceneri di un’ormai spenta Sampdoria, per ritrovare il sorriso dopo la settimana più difficile dall’inizio del campionato. L’Inter torna a mettere il fiato sul collo alla Fiorentina, in attesa...

Daniele Vitiello

Diritta al sodo, marciando sulle ceneri di un'ormai spenta Sampdoria, per ritrovare il sorriso dopo la settimana più difficile dall'inizio del campionato. L'Inter torna a mettere il fiato sul collo alla Fiorentina, in attesa degli impegni della domenica che potrebbero riservare altre buone notizie per i nerazzurri, viste le difficoltà di spogliatoio alla Roma, con Totti cacciato dal ritiro da Spalletti, e con la spia della riserva che a Firenze preoccupa un Paulo Sousa, reduce dall'impegno di Europa League, costretto a fare a meno anche di Zarate.

RICOMINCIO DA...TRE - Non è tutto risolto, sarebbe fin troppo superficiale pensarlo, ma l'Inter ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per poter invertire la rotta e tornare a galoppare come fatto nel girone d'andata. Chiaro il messaggio della Nord ad inizio partita, recepito fino in fondo da giocatori e staff tecnico, che hanno finalmente ritrovato quella comunione d'intenti e messo nel mirino quel terzo posto che rimane fin troppo importante per tornare a pensare in grande prima possibile. Spinti dall'aura di Josè il Grande, gli undici nerazzurri hanno mostrato grinta e cattiveria, accompagnati da un pizzico di buona sorte, soprattutto nei primi minuti. Buona l'intesa, tuttavia perfettibile e migliorabile, fra Eder e capitan Icardi, mai domo, vigile in ogni zona del campo, tornato ad essere vero punto di riferimento per i compagni. Perspicace la mossa di Mancini di affidarsi alla velocità di Biabiany sulla destra, tenendo conto dei limiti in fase difensiva di Dodo e del passo totalmente diverso di Ranocchia, spesso costretto al fallo e vicino all'espulsione per tenere a bada il francese. L'ex Parma è stato l'arma in più dell'Inter, capace di creare superiorità numerica in diverse circostanze, vera spina nel fianco per i blucerchiati. Perentorio, ancora una volta, Joao Miranda, al di là del gol, vero e proprio baluardo che in tante giocate ricorda senza timore di smentita Walter Samuel. Rivedibile la prestazione di Brozovic, che salterà la Juventus per squalifica, parso annebbiato e meno incisivo del solito.

FINO ALLA FINE - Sarà compito di Mancini quello di lavorare ancora sulla tenuta mentale della squadra, che ieri è parsa fin troppo tesa prima del gol che ha sbloccato il match ed ha spento il motore qualche minuto prima del triplice fischio, concedendo il gol della bandiera alla Sampdoria. Poco male in una situazione come quella, ma non è la prima volta che capita una cosa del genere ed in passato, anche abbastanza recente, sbandate del genere sono costate punti importanti.

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