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Inter, confermata un’unica certezza: il rimpianto della stagione ha il nome di Romelu Lukaku
Non è Inter se non è, anche un minimo, pazza. Altri tre punti d'oro per l'Inter, che con un pizzico di follia schianta anche il Sassuolo e si avvicina sempre di più alla qualificazione alla prossima Champions League tramite il campionato. Per un attimo la testa della squadra di Simone Inzaghi, sul 3-0, è andata lì, sulla partita: il derby di martedì sera che può regalare un ver e proprio sogno. Ma ci è voluto un uno-due del Sassuolo per riaccendere la tensione e per ricordare che nulla è scontato: è soltanto il (secondo) gol di un sublime Romelu Lukaku a chiudere definitivamente i giochi, riaperti per un fisiologico calo mentale.
Per lunghi tratti della partita l'Inter si è confermata quella vista nelle ultime partite: cinica sotto porta, attenta e concentrata dietro. E a parte la prima mezz'ora, in cui la squadra di Simone Inzaghi ha realmente faticato a produrre gioco, si conferma un fatto innegabile: è tornata l'imprevedibilità davanti e i 18 gol realizzati nelle ultime 5 partite lo dimostrano. E il piano partita di Inzaghi, seppur forse non come voleva, ha pienamente funzionato: perché la gara l'Inter l'aveva messa per davvero sul binario che voleva. Risultato in cassa forte ed energie al risparmio in vista del Milan. Ma come detto, non c'è Inter senza quella piccola, innata, follia.
E questa partita ha confermato un altro fatto inequivocabile: il vero rimpianto della stagione dell'Inter porta il nome di Romelu Lukaku. Perché aver perso il centravanti belga praticamente per 3/4 di stagione ha avuto un grandissimo peso nell'economia del campionato dei nerazzurri, che solo ad aprile hanno ritrovato quello che è il vero Big Rom. Perché nel giorno del suo 30esimo compleanno Big Rom ha deciso di risolvere la gara con il Sassuolo con due gol che ricordano l'annata 2020/21, fatti di rara potenza e precisione. Ma chissà che questo fatto non si tramuti in fortuna: c'è ancora un sogno da cavalcare e con un Lukaku così è impossibile restare coi piedi per terra.
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