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Inter, rispondi al fenomeno Joao Mario: basta porgere l’altra guancia! Altrimenti rischi grosso

L'editoriale di Alfio Musmarra per Fcinter1908: fanno ancora discutere le pesanti dichiarazioni di Joao Mario

Alfio Musmarra

"Non so voi, ma ho fatto fatica a digerire le dichiarazioni di Joao Mario alla Gazzetta di qualche giorno fa. Un po’ perché poteva evitarsele ed un po’ perché mi sarei aspettato una risposta secca e anche dura da parte della società. Perché non può passare a mio avviso il concetto che un dipendente, profumatamente pagato ( cartellino e ingaggio ) si permetta di avere un atteggiamento simile.  Ad oggi infatti il signor Joao Mario è a tutti gli effetti un dipendente di FC Internazionale e sarebbe stato il caso che qualcuno glielo facesse notare.  Perché in altri termini non può passare il concetto che il club sia in balia di chiunque e il Joao Mario di oggi può essere il Gabigol di domani. Rispetto, manca il rispetto che un club come l’Inter deve avere, ma per averlo bisogna agire in maniera tale da meritarselo. E Joao Mario è solo una goccia nel mare. Perché non si può sempre porgere l’altra guancia a prescindere da chi lo ha portato in dote. Perché non dimentichiamo certo i ‘pacchi’  gentile omaggio Kia Jorabkian e non dimentichiamo che oggi se ci troviamo in queste condizioni è grazie anche a quelle operazioni tanto inutili quanto sanguinose, ma forzate.

"Il fenomeno portoghese non lo rimpiange nessuno all’Inter, dal primo dei giocatori all’ultimo dei magazzinieri. Non perché non abbia qualità, ma semplicemente perché con la maglia dell’Inter ha sempre giocato in punta di piedi, senza mai quell’ardore e quel coinvolgimento che ci saremmo aspettati da uno che è arrivato con le stimmate del top player amplificato dalle prestazioni con la sua Nazionale. Joao Mario non vuole tornare? Stia sereno perché qui nessuno lo rimpiange. Che stia lì in Inghilterra a dimostrare di essere quel fenomeno che non è. Dal ‘Buen ritiro’ della sua nazionale ha dichiarato di valere tutti i soldi pagati dall’Inter, ma se così fosse oggi ci sarebbero stati tutti i top club a contenderselo, invece il deserto. Del resto non è andato a Manchester, o nelle squadre che contano a Londra, che qualcuno glielo ricordi.

"Perché in altre società non escono mai dichiarazioni sgradevoli dei propri tesserati? Bisogna difendere l’identità e proteggerla. Non solo quando fa comodo sfruttando l’onda mediatica. Perché il Joao Mario di oggi non sia il ‘Laqualunque’ di domani. Solo così si costruisce, fortifica e cristallizza  l’immagine del club. Al netto ovviamente di tutti gli altri aspetti economici e strutturali fondamentalmente più importanti. Tutto conta, niente va lasciato al caso. Chi ha un ruolo ed una carica nell’organigramma deve rendersene conto ed intervenire. Non devono essere sempre Zanetti ed Ausilio ad apparire, gli altri dove sono?