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Inter, l’uomo ovunque scomoda il paragone biblico. Un rumore rimbomba nel vuoto del Meazza

Daniele Vitiello

L'analisi di Fcinter1908.it dopo Inter-Brescia di ieri sera

E' arrivata la prova di forza e rabbia che si chiedeva all'Inter. I nerazzurri hanno spazzato via il Brescia senza andare troppo per il sottile, tornando a ruggire come nei momenti migliori di questa stagione. La prestazione che serviva per rinvigorire le speranze di gloria, poche ma ancora in piedi, indebolite dopo il pareggio col Sassuolo e la sfida non esaltante con il Parma. A nove partite dalla chiusura del campionato, tutto è ancora possibile. Sperare è lecito, lottare su ogni singolo pallone è dovere dal quale la squadra di Conte non può smarcarsi. Quando arriverà il momento di tirare le somme, avrà un grande peso nelle valutazioni della dirigenza anche l'atteggiamento mostrato negli snodi cruciali dell'annata. Partite come quella di ieri sera vanno sicuramente a favore di chi si gioca la permanenza.

TIRATI A LUCIDO - La gara del collettivo contro il Brescia ha esaltato diversi singoli. Ha retto la difesa, nonostante il brivido iniziale, tornando al clean sheet che mancava addirittura dalla trasferta di Udine. Si è mossa bene la mediana, approfittando anche degli spazi lasciati dal Brescia e dell'esuberanza pazzesca dei due quinti. Young ha alzato il sipario sul Meazza, mentre Moses, uomo ovunque, ha fatto il bello e cattivo tempo. Il nigeriano ha aperto in due ogni volta la retroguardia avversaria, così come nella Bibbia uno dei protagonisti dall'evidente assonanza con lui osò separare le acque del Mar Rosso. Al festival del gol ha trovato spazio anche l'acuto di Roberto Gagliardini. La sua incornata sembra il modo migliore per voltare pagina dopo i disastri di sette giorni fa.

SOTTO STRESS - Ciò che in parte stride ripercorrendo i novanta minuti di ieri è il digiuno di LautaroMartinez, messo più di una volta dai compagni in condizione di battere il portiere avversario. Il rumore delle tacchettate rabbiose sferrate contro il palo la porta del Brescia dopo un'occasione limpida fallita nel primo tempo ha rimbombato nel vuoto del Meazza, segnale dell'inquietudine in cui si ritrova l'argentino. Il richiamo del Barcellona è, alla luce degli ultimi sviluppi, forse meno intenso, ma non del tutto sparito. Bisognerà risolvere prima possibile la questione per permettergli di tornare ad incidere e rigenerare il suo killer instinct per il bene dell'Inter.