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Negli ultimi due anni l'Inter di Inzaghi ha avuto vistosi cali tra febbraio e marzo. Nella prima stagione i nerazzurri persero uno scudetto, non per l'errore di Radu a Bologna, o non solo, ma soprattutto per aver fatto appena 7 punti in sette partite. Mentre l’anno scorso tra il 26 febbraio e il 15 aprile arrivarono 5 sconfitte sempre in 7 giornate. "Inzaghi e il suo staff hanno segnato sul calendario due mini-cicli che potrebbero essere decisivi in stagione: quello dal 28 gennaio al 10 febbraio (Fiorentina e Roma in trasferta, inframmezzate dallo scontro diretto con la Juve a San Siro) e la settimana 10-17 marzo con i viaggi a Bologna e Madrid più il Napoli a San Siro a chiudere il trittico. Altro dato ampiamente studiato sono le crisi che hanno azzoppato l’Inter nei primi due campionati con Inzaghi allenatore a partire dalla 24ª giornata", sottolinea Tuttosport.
"Anche nell’anno dello scudetto vinto trionfalmente da Antonio Conte ci fu una “flessione” dal 4 marzo all’11 aprile ma l’Inter - nonostante non brillasse per il gioco espresso - riuscì comunque a vincere 6 partite su 6 tutte per un gol di scarto. Ecco, quello è il salto che deve fare questa squadra per arrivare in fondo: riuscire a vincere partite “sporche” come era quella col Genoa e, in tal senso, i primi segnali di risveglio dati da Arnautovic nelle ultime due gare possono aiutare. Perché non si può pensare che Lautaro e Thuram siano macchine infallibili per una stagione lunghissima e perché l’austriaco ha l’indole di chi sa (e può) risolvere problemi".
(Tuttosport)
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