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Inter-Samp la gara della riscossa ma resta qualche magagna: cosa va e cosa no

Inter-Samp sarà ricordata come la partita della reazione. Walter Mazzarri si riprende ciò che è suo di diritto, posizionando nuovamente Sinisa Mihajlovic al proprio posto. La gara di ieri ha mostrato più aspetti positivi che negativi, ma per...

Alessandro De Felice

Inter-Samp sarà ricordata come la partita della reazione. Walter Mazzarri si riprende ciò che è suo di diritto, posizionando nuovamente Sinisa Mihajlovic al proprio posto. La gara di ieri ha mostrato più aspetti positivi che negativi, ma per crescere è spesso fondamentale concentrarsi anche sulle variabili sfavorevoli che avrebbero potuto condizionare il match e che potrebbero ripresentarsi in futuro.

Cosa va: è da sottolineare innanzi tutto la reazione dell'intera squadra. Gli uomini di Walter Mazzarri hanno giocato con coraggio e senso di responsabilità, nonostante le tante assenze che intasano l'infermeria. La forma fisica sta lentamente migliorando, finalmente le gambe iniziano a girare a dovere e l'esempio più eclatante di questo cambio di tendenza è il profeta Hernanes. Il brasiliano prova con naturalezza gli uno contro uno, senza ansie o isterismi e nove volte su dieci salta l'uomo proprio come era abituato a fare quando vestiva la maglia della Lazio. Probabilmente quella contro la Sampdoria è stata la prima partita di campionato in cui il tandem di mezzali ha funzionato alla perfezione.In precedenza i due hanno spesso funzionato ad intermittenza, come una serie di lampadine sull'albero di Natale. Ieri, invece, Kovacic ed Hernanes sono rimasti entrambi accesi e collegati per tutto il tempo a loro disposizione. Il numero di occasioni create ha reso frizzante lo spettacolo e la difesa ha dato segnali incoraggianti, nonostante qualche indecisione.

Cosa non va: la prima cosa che salta all'occhio sono le corsie laterali. Spesso il gioco nerazzurro finisce nell'imbuto, proprio perché non si riesce a coinvolgere nell'azione d'attacco i due esterni. Obi è solo prestato al ruolo, il nigeriano ha tutte le attenuanti del caso, anche se vista l'età qualche scatto in più potrebbe produrlo. Ha la colpa di non accompagnare alcune ripartenze che potrebbero trasformarsi da sterili a micidiali se solo offrisse il suo sostegno. Stesso problema per Dodo, che rispetto al dirimpettaio mostra maggior spregiudicatezza, anche se in fase di copertura spesso rischia grosso. Crossasse di più e indietreggiasse di meno. Le occasioni create dall'Inter sono un punto a favore, ma se queste ultime non vengono concretizzate il discorso varia e si inizia a parlare di spreco. Palacio è ancora lontano dalla forma migliore e manca almeno tre chiare occasioni da rete. Evidente che a Parma non gli farebbe male riposare per 45 minuti, dando la possibilità a Puscas, almeno per un tempo, di dimostrare il proprio valore. Altra cosa che stupisce è l'inusuale affollamento dell'infermeria. Le squadre allenate da Mazzarri sono solitamente temprate allo stress fisico, l'anno scorso di questi tempi, l'Inter non annoverava tanti assenti. Ulteriore conferma del fatto che qualcosa nella preparazione estiva è cambiato eccome.