Prosegue il magic moment dell'Inter, che vince 3-0 contro la Sampdoria e allunga la propria striscia positiva di risultati, in campionato (quarta vittoria consecutiva) come in Champions League. In un clima di festa per il ritorno a San Siro di Dejan Stankovic, diventato improvvisamente surreale per il silenzio e il successivo abbandono dello stadio da parte della Curva Nord, i nerazzurri compiono il proprio dovere in una serata di conferme, ritorni e addii ormai certificati.
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Inter avanti tra conferme, ritorni e un addio ormai certificato. Inzaghi ha un compito
Conferme e "nuovo problema"
—La grande conferma, e non potrebbe essere altrimenti, arriva da Nicolò Barella. Ogni aggettivo sembra ormai superfluo: anche contro la Sampdoria il centrocampista nerazzurro è stato dominante in ogni settore del campo. Per diventare un vero e proprio top player a livello internazionale, probabilmente, serviva segnare qualche gol in più. Risposta? Terza rete consecutiva in campionato, quarta nelle ultime 5 gare giocate contando la Champions League, 6 in 16 presenze stagionali. Un rendimento praticamente da attaccante, che lo completa ancor di più. Al suo fianco un Calhanoglu sempre più a suo agio nel ruolo di regista. La domanda sorge spontanea: cosa succederà quando tornerà Brozovic? A Inzaghi questo nuovo e dolce "problema".
Ritorni e addio certificato
—Parlando di ritorni, i nomi da citare sono de Vrij, Correa e, naturalmente, Lukaku. Il difensore olandese, dopo un difficile inizio di stagione, sembra aver ritrovato la forma giusta, forse anche stimolato dalla concorrenza di Acerbi. Per quanto riguarda i due attaccanti, lo stesso Inzaghi in conferenza stampa ha ribadito quanto sia fondamentale il lorro recupero - fisico e psicologico - in vista delle prossime sfidde stagionali. Il Tucu ha battuto un colpo dopo tante, troppe partite giocate con sufficienza, mentre Big Rom ha messo altri minuti nelle gambe. La nota negativa della serata, ancora una volta, è rappresentata da Robin Gosens: l'esterno tedesco è rimasto a guardare dal primo all'ultimo minuto, e il suo addio già a gennaio sembra ormai una certezza. Inzaghi lo ha elogiato a parole, ma con i fatti ha dimostrato di non contare su di lui. Un grande peccato.
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