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Inter, Sartori: “Giusto chiedere 1,2 miliardi, ecco perché. 2 potenziali svolte”

Alessandro De Felice

Sul tema della potenziale vendita del club nerazzurro, Suning è esposto tra debito ed eventuale minusvalenza

In casa Inter continua a tenere banco la questione legata alla cessione della società da parte di Suning e della famglia Zhang. Come per ogni altra azienda non c'è prezzo giusto o sbagliato, con il mercato che lo fa tenendo in considerazione domanda e offerta e un possibile punto d’incontro tra chi vende e chi compra.

Secondo quanto riferisce La Gazzetta dello Sport, la famiglia Zhang valuta l’Inter 1,2 miliardi di euro. S’intenderebbe per il 100% del club, considerato che il 68,55% appartiene al gruppo di Nanchino e il 31,05% a Lion Rock.

Ai microfoni della Rosea, il professore di bilancio presso l’Università Bocconi, Massimo De Buglio, spiega come calcolare il valore d’impresa di un’azienda, o "enterprise value":

"Non è facile valutare le società di calcio. Nel caso di una qualsiasi azienda possiamo prendere a riferimento metodi basati sui multipli di Borsa, che rapportano i valori economici a metriche reddituali (quale, ad esempio, l’Ebitda), oppure metodi fondamentali basati sui flussi di cassa attualizzati. Ma i club calcistici, soprattutto in Italia, non hanno marginalità significativa, se non nelle stagioni in cui ci sono operazioni straordinarie, e hanno flussi di cassa molto dipendenti dai risul

tati sportivi. Allora dobbiamo guardare a metodi più focalizzati sul patrimonio aziendale e chiederci quali asset, dal marchio alla rosa, sono rilevanti e che valore di mercato abbiano rispetto al valore di libro (contabile), per arrivare a stimare un valore economico dell’attivo, dal quale poi sottrarre i debiti finanziari. E, magari, come metodo di controllo, possiamo fare un confronto con i valori impliciti in transazioni comparabili avvenute nel recente passato".

Nelle ultime ore è rimbalzata la notizia del mandato che Suning avrebbe conferito a Raine Group e Goldman Sachs per la cessione del club che, alla luce delle difficoltà interne ed esterne della proprietà cinese, mantiene come orizzonte temporale la scadenza del prestito (maggio 2024) che il fondo Oaktree ha concesso all’azionista prendendo in pegno le azioni nerazzurre.

Andrea Sartori, fondatore e ceo di Football Benchmark, commenta ai microfoni della Rosea:

"L’eventuale valutazione di 1,2 miliardi è a mio avviso realistica e anche molto allineata al valore attribuito da Football Benchmark all’Inter nel gennaio 2022, cioè 1 miliardo. C’è una rosa che adesso vale oltre 600 milioni, un marchio stimato in circa 400-500 milioni, la proprietà della Pinetina. Poi ci sono due potenziali upside di cui un investitore tiene conto: certamente lo stadio con la sua componente immobiliare ma anche la questione Superlega, di cui nessuno parla.

Nei prossimi mesi si pronuncerà la Corte di giustizia europea, se dovesse dare ragione a Barcellona, Juve e Real Madrid, i top club acquisirebbero anche legalmente una posizione di forza per andare a stabilire il nuovo sistema delle competizioni e, quindi, beneficerebbero di un incremento del valore aziendale".

Oltre alle valutazioni puramente oggettive sui numeri, bisogna tenere in considerazione le riflessioni di chi vende, che valuta l'investimento fatto e quanto speso:

"La famiglia Zhang si è esposta pesantemente sull’operazione Inter, cavalcando l’ondata di investimenti calcistici in Occidente orchestrata da Xi Jinping, all’epoca in cui la Cina sognava di diventare una potenza del football globale e di ospitare la Coppa del Mondo - sottolinea La Gazzetta -. Nel giugno 2016 Suning ha rilevato la maggioranza dell’Inter (il 68,55%) acquistando le azioni di Thohir e Moratti per 128 milioni di euro.

Contestualmente ha sottoscritto un aumento di capitale riservato da 142 milioni e ha pianificato una serie di prestiti, spalmati su più tranche: al 30 giugno 2021 l’ammontare dei finanziamenti era pari a 411 milioni, di cui 347 convertiti in equity. Non risultano ulteriori apporti nell’ultima stagione, anche se per averne la certezza bisognerà aspettare la pubblicazione del bilancio che sarà approvato dall’assemblea dei soci del 28 ottobre. Sottraendo il rimborso di una parte della quota-capitale dei prestiti (4 milioni) e gli interessi pagati (29) dal club, l’esposizione complessiva della famiglia Zhang sull’investimento nerazzurro risulta essere di 648 milioni al 30 giugno 2021".

In caso di cessione per l'ipotetica cifra di 1,2 miliardi quanto resterebbe nelle casse della famglia Zhang? La Rosea prova a rispondere al quesito:

"L’enterprise value tiene conto pure dei debiti finanziari, nel caso dell’Inter i 415 milioni del bond emesso a inizio anno. Zhang, poi, dovrebbe liquidare il socio di minoranza Lion Rock (si ipotizza per una cifra tra 150 e 200 milioni) e dovrebbe rimborsare il prestito di Oaktree: dei 300 milioni abbondanti, comprensivi di interessi, ne sono stati utilizzati 75 l’anno scorso e altri 100 verranno usati nei prossimi mesi. Conteggiando tutto, dagli 1,2 miliardi resterebbero a Zhang all’incirca 400-450 milioni. Considerati i 650 investiti nell’operazione Inter, ne verrebbe fuori una minusvalenza rilevante".

Una minusvalenza che diventerebbe più digeribile tenendo in considerazione alcuni fattori:

"Siamo reduci da due anni di emergenza pandemica e anche il prezzo in Borsa di un colosso come il Manchester United è crollato di oltre il 30%. L’alternativa, poi, sarebbe quella di doversi ancora sobbarcare le elevate spese di gestione di un club che brucia 10 milioni al mese e di restare imprigionati nella morsa di un debito che per un gruppo come Suning ha ormai interessi elevatissimi".