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Inter sbiadita, cosa non ha funzionato: tornato a galla il grande limite

Daniele Vitiello Redattore/inviato 
L'analisi di quanto accaduto ieri sera all'U-Power Stadium in Monza-Inter da parte dell'inviato di Fcinter1908.it

Traumatico, decisamente più del previsto, il ritorno in campo dell'Inter. Due settimane dopo la schiacciante vittoria con l'Atalanta, quella che si presenta all'U-Power Stadium è la copia sbiadita della squadra schiacciasassi ammirata al Meazza. Sicuramente meno concreta, soprattutto nel primo tempo, scesa in campo con un filo di presunzione che se già non si può concedere a chi di solito ha il posto garantito, figurarsi a chi aveva avuto la possibilità di insidiare convinzioni e gerarchie.

Su tutti Davide Frattesi, che continuerà a essere grimaldello prezioso, ma non è ancora del tutto sovrapponibile a chi gli è davanti. Per caratteristiche, ma non solo. Perché, tra le altre cose, è emerso anche un minimo di gap di personalità rispetto ai suoi compagni di reparto che non può essere trascurato. Discorso simile anche per Kristjan Asllani, vicino per certi aspetti alla sufficienza, ma mai in grado di regalare una prova del tutto convincente e priva di controindicazioni. Non hanno inciso anche coloro mandati in campo a gara in corso, se non il titolare aggiunto Denzel Dumfries, capace quantomeno di farsi trovare nel posto giusto, al momento giusto, per il gol del pareggio.

Inevitabile quindi fare le pulci in qualche modo alle scelte di formazione di Simone Inzaghi. L'impalpabilità di Lautaro Martinez sembra avere una causa ben chiara, da ricercare nel ritardo di condizione che andrà in qualche modo risolto. Ma il resto? Da Pavard a Darmian, passando per Thuram, Mkhitaryan, Arnautovic e il resto dei subentrati. Legittimo chiedersi perché non mandare in campo da subito chi come Barella aveva comunque avuto modo di allenarsi in tranquillità, al netto del piccolo intervento al naso, durante gli ultimi giorni.

Barella nella rosa dell'Inter è quanto di più si avvicina a un giocatore in grado di creare superiorità numerica. Di sicuro, per la tecnica di cui dispone, avrebbe contribuito ad allargare le strettissime maglie avversarie. In sua assenza emerge ancora più nettamente la grande lacuna di una squadra forte, ben assortita, ma non del tutto completa. E se la palla rallenta il suo corso, il rischio è di brutte sorprese come quelle di ieri sera.