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L’Inter si scopre fragile in difesa: un numero colpisce. E Pavard fa più fatica

Gianni Pampinella Redattore 
Se un anno fa i nerazzurri erano una macchina perfetta, in queste prime partite il muro ha scricchiolato

5 gol incassati in 5 partite. L'Inter di Simone Inzaghi si scopre fragile in difesa in questo avvio di stagione. Se un anno fa i nerazzurri erano una macchina perfetta, in queste prime partite il muro ha scricchiolato, il derby ne è la prova. Tante le occasioni costruite dai rossoneri che alla fine hanno vinto meritatamente mostrando una certa fragilità difensiva che l'Inter aveva acquisito da qualche mese. "L’anno scorso è stata la migliore del campionato, ha incassato solo 22 reti e ha costruito lo scudetto anche così, ma quest’anno sembra tutta un’altra cosa. Colpisce un numero, 5, il numero di reti incassate nelle prime cinque partite. Solo nell’annata 2022-23 aveva fatto peggio (8). La stagione scorsa ne aveva subito soltanto uno", sottolinea la Gazzetta dello Sport.

"Sul banco degli imputati ci sono diversi volti. Il primo è Mkhitaryan, che in occasione del vantaggio si è fatto soffiare il pallone da Pulisic. Il reparto forte nerazzurro si è trasformato in punto debole. L’Inter ha rischiato di incassare almeno tre gol in contropiede, mentre la squadra era tutta sbilanciata in avanti. Leao, Sommer e Okafor hanno sfiorato tre reti. La parola chiave stavolta è sofferenza. L'Inter si è scoperta vulnerabile. Tutt'altra cosa rispetto al City, dove la retroguardia aveva ingabbiato il gigante Haaland (limitato ancora una volta da Acerbi). Questione di tenuta fisica? Probabile. E anche di intensità".

"A Monza, invece, un eurogol di Dany Mota con una zuccata. Anche se l’errore di Pavard in marcatura pesa. Lui che l’anno scorso è sempre stato uno dei più diligenti. Il braccetto pulito in grado di far ripartire la manovra e blindare la corsia. Quest’anno sta facendo più fatica. Si spinge parecchio in avanti, ma dietro scricchiola un po'. Soprattutto in fase di costruzione. Domenica è stato il giocatore ad aver sbagliato più palloni, 8. Merito delle gabbie costruisce da Fonseca lungo l e corsie laterali. Per schermare lui e Dumfries, infatti, Fonseca ha costruito una rete tesa da Theo, Leao e Reijnders. Dall'altra parte c'erano Emerson, Fofana e Pulisic. L'obiettivo era la costruzione dei braccetti. Missione compiuta. Fonseca ha vinto anche così".

(Gazzetta dello Sport)