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Inter, lo Scudetto degli intoccabili: 2 segreti dietro una ‘meravigliosa anomalia’

La Gazzetta dello Sport analizza il minutaggio della rosa dell'Inter di Antonio Conte: ecco i due segreti della squadra nerazzurra

Alessandro De Felice

"Una meravigliosa anomalia". Così La Gazzetta dello Sport definisce l'Inter di Antonio Conte, capace di rinunciare al turnover nonostante le gare ravvicinate e i ritmi forsennati e non perdere terreno, ma al contrario continuare ad acquisire vantaggio sulle rivali.

Il quotidiano analizza i numeri della formazione nerazzurra e evidenzia un dato nello specifico. Ben 9 calciatori di Conte hanno disputato oltre 2000 minuti in questa Serie A. "Per rendere l’idea, come se i 9 avessero disputato oltre 22 partite (su 30) per tutti i 90 minuti". Una squadra di cui si potrebbe recitare a memoria l'undici di base. E pesare che nelle rivali i numeri dicono che solo in quattro hanno lo stesso minutaggio nel Milan, tre nella Juventus.

La Gazzetta dello Sport evidenzia i due motivi alla base del minutaggio elevato di gran parte dell'undici titolare della squadra di Antonio Conte.

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Per l'allenatore dell'Inter le gerarchie iniziali non sono mai state messe in discussione. Se da un parte tra i meriti di Conte c'è quello di aver recuperato tanti calciatori che sembravano ai margini, dall'altra le 'seconde linee' non hanno mai impensierito i titolari. "Conte fa della competitività della rosa un suo comandamento: mettere in discussione i titolari vuol dire aumentare il livello, cosa che aiuta a tenere alta la tensione durante la stagione".

Nel corso della stagione solo due ruoli sono stati realmente in bilico: l'esterno sinistro e la mezzala accanto a Barella e Brozovic. E alla lunga Perisic ed Eriksen hanno conquistato una maglia da titolare. "È qui che l’Inter dovrà provare a intervenire per salire un gradino più su: più titolari, più competitività, più motivazioni" aggiunge la rosea.

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L'altro motivo è che l'Inter ha limitato al massimo gli infortuni. Se per i k.o. di natura traumatica anche la buona sorte ha giocato un ruolo importante, per gli stop muscolari invece va dato merito al lavoro di prevenzione combinato tra lo staff medico e quello atletico del club. Così Conte ha potuto insistere con i 'suoi' uomini e spingere al massimo dei giri del motore la sua Inter, in attesa del rush finale.

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