"Proprio una testa, quella di Hakimi, Antonio Conte ha stretto fra le mani e poi schiaffeggiato al 93’ della partita al Tardini. «Bravo», ha urlato in faccia al fortissimo esterno marocchino, che con un pressing furioso aveva guadagnato una preziosa rimessa laterale. L’impressione è che Conte in venti mesi sia riuscito a trasmettere la propria ferocia agonistica ai giocatori. A Nicolò Barella, suo alter ego. Ad Alessandro Bastoni, promettente ragazzone trasformato in guerriero della difesa. Persino al candido Eriksen, parcheggiato per un anno in panchina e oggi pedina importante dell’undici titolare che sta dando l’assalto allo scudetto".
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