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L'Inter, dopo il pareggio nel derby, rischia seriamente l'esclusione dalla prossima Europa League. La classifica parla chiaro: Lazio, quarta, 61 punti, Atalanta, quinta, 60, Milan, sesto, 58, nerazzurri settimi con 56. Ora, la matematica tiene in corsa i nerazzurri, ma calendario e condizione psicologica potrebbero fare la differenza non indifferente. Il gol preso da Zapata al minuto 97, sabato pomeriggio, può davvero segnare la fine anche dell'ultimo degli obiettivi. In casa nerazzurra si cerca di guardare il bicchiere mezzo pieno per non far si che questa stagione diventi catastrofica; l'Inter ha sei gare per cercare di arrivare almeno sesta che, vorrebbe dire, Europa League, passando però dai preliminari. Il calendario è un Everest, (Fiorentina, Genoa e Lazio fuori casa, Napoli, Sassuolo e Udinese al Meazza). Ora se la gara di Firenze di sabato pomeriggio è pur sempre difficile ma non impossibile, il vero problema resta la gara con il Napoli, in programma tra 15 giorni a San Siro.
La formazione partenopea, infatti, oltre ad essere in formissima, può ora sperare di raggiungere il secondo posto, che vorrebbe dire Champions League diretta, senza passare dal play-off, un problema in più, dunque, per gli uomini di Stefano Pioli. Unico consolazione: i nerazzurri sono in vantaggio con tutte le avversarie negli scontri diretti, anche se manca il ritorno con la Lazio, ma all'andata finì 3-0, e dunque, in caso di arrivo alla pari oltre che con i laziali, con Atalanta (1-2 e 7-1) e il Milan, differenza reti generale al momento favorevole ai nerazzurri (+22 contro +14), ci saebbe la qualificazione. Certo, l'impresa non è delle più semplice, ma l'Inter ci deve provare perchè Suning vuole l'Europa e poi, finire settimi dopo avere investito più di 100 milioni sul mercato sarebbe non un fallimento, ma di più
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