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In attesa dell'assemblea dei soci di fine ottobre, dalla quale emergeranno i dati ufficiali sul bilancio nerazzurro, il confronto tra la società di Massimo Moratti e le altre big europee, per quanto riguarda i fatturati, continua ad essere impietoso.
Dopo l'utile storico portato a casa dal Borussia Dortmund, frutto anche della trionfale cavalcata in Champions League, arrivano i dati relativi al Manchester United a rendere ancor più palese il bisogno di una svolta commerciale in casa Inter.
I Red Devils, che nel 2012 avevano avuto una battuta d'arresto per quanto riguarda la crescita economica (sempre terzi in Europa ma con un fatturato di 320,3 milioni di sterline, a fronte dei 331,4 del 2011), sono tornati a marciare a pieni giri nel 2013. I dati al 30 giugno parlano chiaro: 364 milioni di sterline di fatturato (record), 153 milioni (sempre di sterline) solo dal settore commerciale (il 42% del totale), oltre ai 102 milioni dei diritti tv e i 109 del cosiddetto "matchday".
E l'Inter? I dati del 2013 arriveranno a fine ottobre ma già quelli del 2012 sono emblematici e utili per un confronto:
i nerazzurri sono scivolati dall'ottavo al dodicesimo posto della classifica europea (per la prima volta fuori dalla top ten). Il fatturato del 2012 si è fermato a 150,4 milioni di sterline (185,9 mln di euro), mentre nel 2011 era stato di 190,9 mln di sterline (211,4 mln di euro).
Questa la ripartizione:
SETTORE COMMERCIALE: 40,7 mln di sterline (50,3 mln di euro), il 27% del totale
DIRITTI TV: 90,9 mln di sterline (112,4 mln di euro), il 60% del totale
MATCHDAY: 18,8 mln di sterline (23,2 mln di euro), il 13% del totale
Emblematico, e preoccupante, lo scarto tra i 40,7 mln di sterline del settore commerciale interista e i 153 dello United. Per non parlare dei 18,8 mln di sterline derivanti dal matchday Inter, che impallidiscono dinanzi ai 109 milioni del matchday dei Diavoli Rossi
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