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L'Inter cambia. La società nerazzurra sta proseguendo sulla strada del risanamento, una strada necessaria, alla luce delle nuove norme Uefa sul fair play finanziario e anche alla luce di una crisi economica mondiale che non fa eccezioni.
Ma, come scrive oggi il Corriere della Sera, la voglia di Moratti di vedere l'Inter primeggiare in Italia e in Europa non è scemata, malgrado i dati di bilancio non facciano ancora sorridere: "nel 2010 il disavanzo era di 86,8 milioni, quello chiuso al 30 giugno 2012 è migliore (ma di poco). Il monte ingaggi continua a pesare moltissimo: i 190 milioni del 2010-2011 sono scesi a 170, ma l'obiettivo è arrivare a quota 120-130 milioni nel 2012-2013, anche perché in questa stagione non ci saranno gli introiti della Champions League (nell'ultima annata: 31,569 milioni)".
Moratti, per il rilancio del marchio, guarda all'Oriente e guarda soprattutto ad un nuovo ingresso in società. Due le ipotesi: una porta alla Mongolia, l'altra alla Cina. In questo momento è improbabile che l'aiuto arrivi dalla Russia: "Si è fatta strada negli ultimi tre mesi l'idea, peraltro non nuova, di verificare se esiste la possibilità di un ingresso di un azionista di minoranza, che potrebbe arrivare da Oriente. La Russia non sembra al momento una strada percorribile; ci sarebbe un interessamento del presidente della Mongolia in persona; la tournée di maggio in Indonesia si è trasformata in una base interessante sulla quale lavorare. L'opzione migliore resta quella della Cina", scrive ancora Monti del Corriere.
Anche perché proprio dalla Cina dovrebbero arrivare i soldi per il nuovo stadio, un progetto vitale ma lontano nel tempo: "almeno un anno dal momento della firma per avviare la costruzione del nuovo impianto; due anni (abbondanti) per la realizzazione. In ogni caso si andrà oltre il 2015"
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