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L'Inter è a caccia di un difensore e potrebbe essere arrivata a una scelta definitiva. Ricardo Rodriguez è il profilo esperto che piace a Inzaghi, ma Oaktree vuole un giovane: per questo la dirigenza ha virato su Kiwior dell'Arsenal. Profilo che accontenta tutti, ora c'è da convincere l'Arsenal al prestito.
"Kiwior ha detto sì ed è un buon punto di partenza per l’Inter. È il punto di partenza, nella ricerca di un difensore: è l’unica X che manca a un quadro che Simone Inzaghi e la società ritengono già completo così. Non è detto – per intendersi – che da qui a fine mercato non accada anche altro, ma oggi il club nerazzurro ha questa sola esigenza tecnica sul mercato", spiega La Gazzetta dello Sport.
Ora c’è Kiwior in cima alle preferenze. Perché risponde a un identikit che mette insieme le richieste di Inzaghi e le indicazioni della proprietà. E dunque ok al giocatore di prospettiva, ma pure un giocatore pronto e in grado di ricoprire due posizioni in difesa, ovvero quella di terzo di sinistra e anche quella di centrale. Settore nel quale De Vrij e Acerbi godono della stima incondizionata di Inzaghi ma devono pur sempre fare i conti con la carta d’identità. E allora Kiwior meglio di Rodriguez. Lo svizzero, in linea teorica, sarebbe la primissima scelta di Inzaghi, perché giocatore intelligente e magari pure disponibile a un ruolo non di primissimo piano almeno in partenza, anche per una questione di equilibri. Ma sullo svizzero continua a non esserci apertura da parte della proprietà, che ha dato mandato al direttore sportivo Piero Ausilio di scandagliare il mercato alla ricerca del profilo più “giusto”, di sicuro più futuribile dello svizzero. L’occasione può essere rappresentata da Kiwior, che evidentemente vedrebbe di buon occhio il trasferimento da Londra a Milano.
"Fin qui i Gunners non hanno mai aperto alla possibilità di una cessione in prestito. Kiwior è stato pagato 25 milioni un anno e mezzo fa e la quotazione non è scesa, neppure a fronte di un impiego non stabile tra i titolari. Ma l’Inter è convinta che il tempo possa giocare a favore della trattativa. Che dunque il no di oggi al prestito domani diventi una disponibilità, fissando anche le condizioni per un eventuale riscatto. Sarebbe il punto di caduta perfetto, perché consentirebbe alla società di fare mercato senza impegnare risorse economiche", aggiunge Gazzetta.
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