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Inter, Spalletti segue la strada di chi ha già capito tutto. E Icardi diventa ultima ruota del carro

fcinter 1908

Il tecnico toscano fa valere i propri principi e non compie passi indietro circa la questione Icardi

Tanto è inutile girarci attorno: Icardi sta giocando solo perché Lautaro Martinez è fermo ai box. È evidente come il reintegro dell’argentino sia stato vissuto come una forzatura, sia da Spalletti che dal resto del gruppo. Perché in merito non c’è assolutamente alcun dubbio: l’allenatore e il resto della squadra viaggiano all’unisono, portando sotto la costituzione spogliatoio, che al suo interno detta regole chiare a tutti. Nessuno si illuda, le parole pronunciate da Spalletti dopo Inter-Lazio sono scolpite su pietra, nonostante lo stesso tecnico toscano abbia poi provato a ribaltare tutto con la conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Genoa. Da Allora Icardi è sceso in campo due volte, a Marassi e a San Siro contro l’Atalanta, ma non è cambiato nulla, né con Spalletti né con la squadra.

INDIZI SUL FUTURO - Per Frosinone potrebbe recuperare Lautaro Martinez e se il “Toro” darà ampie garanzie guiderà la squadra al centro dell’attacco. Non potrebbe andare diversamente dopo le parole di Spalletti, quelle sulla credibilità verso i suoi calciatori, chiamati a rispondere proprio nel momento più complicato della stagione, dato che dopo la trasferta ciociara arriveranno a San Siro Roma e Juventus. Spalletti ne fa una questione di reputazione, ma la scelta sull’attaccante molto dirà anche circa il futuro del tecnico toscano.Perché insistere su Lautaro potrebbe anche essere indizio di cambiamento.

PRINCIPI DIFFERENTI - La frattura tra l’allenatore e l’attaccante ricorda quella che ci fu ai tempi di Roma tra Spalletti e Totti. Anche se la matrice è nettamente diversa, come diversa è anche la presa di coscienza del pubblico, che ha ben inteso le ragioni del tecnico toscano e le colpe del centravanti argentino. Marotta ha lavorato per il reintegro del calciatore, certo che la presenza di Icardi avrebbe aiutato la quadra a raggiungere la Champions. Spalletti ha accettato parzialmente il compromesso: al bisogno, e in assenza d’altri, lo schiero. Un po' come fosse l'ultima ruota del carro. Il tecnico non si scosta da questo principio, che Marotta ha assecondato ma non condiviso. Proprio quest’ultimo è l’aspetto che richiede maggiori riflessioni sul destino dei protagonisti: quanto può resistere un allenatore più sopportato che supportato? Probabilmente Spalletti ha già capito tutto, ha intuito che a fine stagione, qualsiasi sarà la classifica, bisognerà salutare. Ed è soprattutto per questo che farà valere le proprie idee fino alla fine, senza darla vinta a nessuno.