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E' un Luciano Spalletti molto diverso dallo scorso anno. Il tempo delle rivendicazioni e delle velate "minacce" ("se non saranno mantenute le promesse verrò a dirvelo") è definitivamente alle spalle. L'Inter, pur rispettando i paletti del fair play finanziario, ha realizzato il mercato abortito lo scorso anno. In alcuni casi, prendendo proprio gli stessi profili cercati lo scorso anno.
E Spalletti è contento. Si vede, lo si percepisce. Come per Suning era arrivato il bastone nella conferenza di fine anno ("mi erano state promesse delle cose che non si sono potute fare in estate e le promesse non sono state mantenute"), ora è arrivata la carota: "Siamo soddisfatti di tutto quanto è stato fatto dalla società. Abbiamo voluto esattamente questa bicicletta e ora dobbiamo pedalarla bene".
Parole chiare: Spalletti ha confermato, anche nei fatti con il rinnovo, di credere ciecamente nel progetto di Suning. L'idea che traspare da questa sessione di mercato e dalle parole, ma anche dall'atteggiamento, del tecnico nerazzurro è che i colpi alla Modric siano soltanto rimandati.
Il modo di parlare di Spalletti fa trasparire una certezza: l'Inter ha scollinato la fase più difficile del progetto Suning. Ora comincia un periodo di discesa, che dovrà inevitabilmente prendere slancio con la fine del settlement agreement e l'inizio del regime di fair play finanziario normale. Da quel momento, l'Inter potrà accelerare, complice una stagione di Champions e l'ulteriore incremento dei ricavi.
Spalletti lo sa, non usa mezzi termini come non l'ha fatto quando c'era da lanciare frecciate alla società. Il progetto Inter lo convince e non ha paura a dirlo. "Dobbiamo assolutamente migliorare la posizione dello scorso anno". Ambizioso ma realista. Per un'Inter che vuole crescere anno dopo anno, senza fare il passo più lungo della gamba. Ma il messaggio chiaro: l'Inter sta tornando...l'Inter.
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