Secondo Repubblica il club nerazzurro può allontanare il rischio di amministrazione giudiziaria impegnandosi su cinque fronti
L'inchiesta sulle curve di Inter e Milan procede spedita. L'arresto di diversi capi del tifo organizzato è soltanto un passaggio intermedio di un percorso che ha il proposito di dimostrare e recidere definitivamente qualsiasi tipo di legame con la malavita. A tal proposito, il rischio per il club nerazzurro potrebbe essere quello di un commissariamento, l’amministrazione giudiziaria che la Procura potrebbe chiedere al Tribunale. Come fare per allontanare tale spettro? La Repubblica in edicola stamattina elenca cinque azioni concrete.
Il settore sotto la lente d'ingrandimento è ovviamente quello del ticketing. Da lì bisogna partire per "un controllo vero, serrato, sui biglietti. L’inchiesta ha messo in luce le pressioni degli ultrà dell’Inter su ogni livello della società – dai giocatori al mister Inzaghi ai dirigenti – per avere pacchetti di biglietti da poter rivendere poi a prezzi maggiorati e folli alimentando le casse della Curva", si legge sul giornale.
Secondo tema sul quale bisogna porre rimedio: gli ingressi incontrollati al Meazza. "Dalle carte emerge ogni trucco possibile: dalla «doppietta » (due persone che entrano assieme dallo stesso tornello) al «trenino », cioè l’accesso indiscriminato dalle porte di servizio. Un metodo classico usato dagli ultrà è quello di entrare allo stadio un’ora prima della partita per sistemare striscioni e bandiere. Al contempo, però, i loro abbonamenti vengono smerciati fuori, prestati (dietro pagamento) ad altri tifosi. Senza contare le intimidazioni (o le botte) agli steward che bloccano la gente non in regola".
Fondamentale, a questo punto, fare in modo da rispettare i posti assegnati anche in Curva. Un passo avanti che permetterebbe di evitare sovraffollamento e di individuare eventuali responsabili di qualsiasi atto non consentito dalle regole. "In Curva ogni tifoso deve avere il suo posto assegnato", si legge ancora.