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Inter, riecco la LuLa piena. Lukaku ancora sovrano, ma ora divide il trono con Lautaro

Andrea Della Sala

Un anno lontani, ma è come se non si fossero mai lasciati. Ieri contro lo Spezia i due attaccanti hanno dimostrato di trovarsi ancora alla grande

Non ci hanno messo molto a ritrovare l'antico feeling Lukaku e Lautaro. Un anno lontani, ma è come se non si fossero mai lasciati. Ieri contro lo Spezia i due attaccanti hanno dimostrato di trovarsi ancora alla grande, ora serve un test più probante.

"E’ alta la Lu-La su San Siro, così alta come non si vedeva da un anno e tre mesi. Ieri le metà di una stessa mela si sono riunite, i vecchi magneti ricongiunti e il tempo sembrava non essere mai passato. Lautaro ha cercato Lukaku, Lukaku ha cercato Lautaro e alla fine, da questa corrispondenza di amorosi sensi, è nato il primo gol spacca-partite. Niente di più normale, in fondo: l’intesa sgorgava spontanea, istintiva, felice. Semmai, è stato strano vederli separati per una lunga stagione.

Il belga lassù a intristirsi da solo a Londra, l’argentino qua a segnare a Milano, inseguendo invano una seconda stella. Se c’è una cosa che questa seconda stagione di campionato ha detto è che quei due da soli sono forti, ma insieme diventano fortissimi. Lo sapeva Conte che li ha assemblati la prima volta, lo sa Inzaghi che ha rivoluto fortemente il belga per riprodurre la vecchia coppia e, soprattutto, lo teme il resto della Serie A: la Lu-La, vecchia creatura mitologica, si è alzata dalle acque per terrorizzare il campionato", sottolinea La Gazzetta dello Sport.

"Il gol del Toro sembra tirato fuori dal manuale della perfetta Lu-La: tocchetto furbo di Romelu per liberare il compagno e sinistro tagliente di Martinez che non segnava da fuori area in A da settembre 2020 contro la Fiorentina. Una settimana fa, però, qualche dubbio poteva pure nascere: questa coppia di attaccanti era stata spietata dentro a un gioco diverso, più verticale e meccanico, ma contro il tenero Spezia è arrivata la conferma che la sintonia è intatta anche in un sistema differente. Un anno in cui Lautaro ha tirato la carretta da solo ha modificato inevitabilmente i rapporti di forza: adesso Inzaghi possiede due pari grado che dividono senza gelosie lo stesso trono", spiega il quotidiano.