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"L’Inter è stizzita, questo è l’aggettivo giusto. Il motivo è semplice: in viale della Liberazione hanno la ragionevole certezza che Calhanoglu è in contatto con il Bayern. Lui che invece, in via privata, anche in tempi recenti non ha mai messo in dubbio la sua permanenza in nerazzurro. Ma poi i fatti stanno dicendo altro. Ci sarebbero stati almeno un paio di incontri tra Stipic e i dirigenti del Bayern: il primo in Turchia, il secondo proprio in Germania dove si stanno svolgendo gli Europei. Due incontri non possono essere casuali. E da qui nasce l’irritazione interista. È ancora presto per fare similitudini, ma un anno dopo il rischio è di andare incontro a un deja-vu del caso Lukaku.
Negli ultimi giorni né il procuratore Stipic né il Bayern si sono fatti vivi ufficialmente con l’Inter. Ma nel mondo del mercato i segreti durano poco e dunque i dirigenti nerazzurri non hanno impiegato troppo tempo per arrivare a capire. A questo punto l’atteggiamento del club nerazzurro è di attesa. Non può essere altrimenti. Eppure oggi sia il presidente Beppe Marotta sia il direttore sportivo Piero Ausilio voleranno in Germania. Ma non ci sono incontri in agenda, né col Bayern e neppure con Calhanoglu o il suo entourage. In fondo qui non è l’Inter che deve uscire allo scoperto, per avviare una trattativa. Dovrà farlo il Bayern, nel caso. Oppure lo stesso centrocampista, che ieri in zona mista dopo la partita con il Portogallo ha dribblato i giornalisti e le inevitabili domande, ma che prima o dopo dovrà far capire la sua posizione pubblicamente. Un elemento da tenere in considerazione è il legame di sangue che il regista ha con la Germania: lì è nato – a Mannheim, dove tuttora il fratello Muhammed gestisce un centro sportivo -, lì ha cominciato la sua carriera calcistica fino ad alti livelli".
"L’Inter non ha voglia di telenovele, la risoluzione del caso in un senso o nell’altro dovrà essere rapida. Servirà, al netto dei colloqui di Calhanoglu con il Bayern, un’offerta molto alta per portare via da Milano il turco. Da viale della Liberazione l’hanno già fissata. Ed è quella che diranno al Bayern se dovessero farsi vivi: 70 milioni di euro. È una cifra monstre, per un giocatore che va per i 31 anni. Quei 70 milioni saranno semmai il punto di partenza di un colloquio, ma probabilmente non il punto di arrivo. Scontato dire che un eventuale addio di Calhanoglu cambierebbe totalmente i piani di mercato dell’Inter: la priorità, a quel punto, diventerebbe trovare sul mercato un sostituto del turco, impresa non semplice", spiega il quotidiano.
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