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I tifosi dovranno sintonizzarsi presto sugli input che arrivano dalla società: inutile pensare di tenere il ritmo del Milan, costretto ad accelerare per l’imminenza del preliminare di Europa League. Questo perché Luciano Spalletti dovrà avere il tempo necessario per valutare la rosa a sua disposizione. Perché è convinzione dell’allenatore - e pure della società - che la disastrosa stagione appena conclusa non sia figlia di mancanza di qualità nella squadra ma della disomogeneità data dai quattro allenatori che si sono succeduti a partire dell’estate (Mancini, De Boer, Vecchi, Pioli e ancora Vecchi). Nel periodo più luminoso della breve era Pioli, per esempio, Gagliardini e Kondogbia avevano fatto vedere meraviglie mentre Brozovic aveva mostrato sprazzi di qualità da grande giocatore. Toccherà a Spalletti capire se sia stato un fuoco fatuo oppure se si possa pensare di costruire un’Inter anche basandosi sulla vecchia guardia. Un discorso a sé riguarda proprio il croato che ha vissuto una stagione sull’ottovolante facendo disperare De Boer e finendo l’anno in modo altrettanto disarmante: Spalletti lo voleva a Roma e sicuramente sarà curioso di allenarlo. Questo non vuol dire che l’Inter sarà immobile sul mercato, ovviamente. Perché all’allenatore sono state fatte promesse e, come lui stesso ha sottolineato, quelle promesse andranno mantenute. Però l’orologio del mercato sarà molto lento, soprattutto per i super colpi (almeno un paio) che Suning conta di regalare al tecnico.
(Tuttosport)
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