A Monza si è vista una delle migliori Inter stagionali. La squadra e il tecnico, compatti, hanno reagito dopo le critiche e le polemiche post Verona
A Monza si è vista una delle migliori Inter stagionali. La squadra e il tecnico, compatti, hanno reagito dopo le critiche e le polemiche post Verona. Guidati da capitan Lautaro e da un Calhanoglu in cabina di regia. Ma è la mano del tecnico a vedersi maggiormente.
"Il miglior Lautaro di sempre, non la più forte Inter di Inzaghi. Resta che là dove c'erano Lukaku e Dzeko, oggi ci sono Arnautovic e Sanchez, mentre non casualmente Thuram sta disputando la migliore stagione della carriera. Allenato da Inzaghi e accanto a Martinez. La differenza fra questa Inter e quelle recenti sta nel lavoro di Inzaghi, non riconosciuto mai abbastanza e anzi sempre discusso dopo ogni mancata vittoria (e i cambi e il turnover e la tattica e ogni volta ce n'è una nuova).
A poco a poco ha modificato il modo di stare in campo della squadra, rendendola una macchina che sa indifferentemente difendersi e attaccare. Sa aspettare e ripartire, ma non è il classico contropiede, è l'occupazione geometrica degli spazi offensivi, la tempesta perfetta che alla prima occasione si riversa nell'area avversaria. E dall'uragano emerge quasi sempre lui, Lautaro Martinez, 18 gol in 18 partite di campionato, cioè 1 ogni 85', visto che solo 12 volte è rimasto in campo dall'inizio alla fine", scrive il Giornale.
"Lautaro esalta l'Inter o Inzaghi esalta Lautaro? Quesito senza risposta o con risposta aperta. Certo è che il tecnico ha nel curriculum il precedente di Ciro Immobile, spinto dove mai era arrivato in carriera (nel 2020, addirittura 36 gol in 37 partite, record eguagliato di Higuain in serie A).