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Inter, tira aria di cambiamenti grossi: più settori coinvolti! Spalletti? Ho una netta sensazione

L'editoriale di Alfio Musmarra per Fcinter1908: l'Inter si avvia ad una nuova rivoluzione?

Alfio Musmarra

A volte bastano due mesi per capire,  introdursi in un nuovo ambiente e iniziare a farsi delle idee su cosa va e cosa non va. Dove migliorare e da dove iniziare. Ma spesso non è giusto arrivare e ribaltare tutto:  bisogna aspettare, ragionare e fare le valutazioni appropriate. Perché molto dipende anche dalle tensioni dei momenti e non si può non tenerne conto. All’inizio si osserva (tanto) e si interviene (poco) proprio per evitare di urtare equilibri cristallizzati nel tempo che toccati potrebbero nell’immediato solamente creare dei problemi. Non è facile, per nulla.

Soprattutto quando si viene da realtà differenti con mentalità profondamente distinte e allora bisogna attingere dall’esperienza e lavorare in parallelo per aprirsi nuovi canali che poi non è detto che vengano utilizzati a prescindere. Perché le idee per fortuna non mancano,  ma sarà interessante attendere il corso degli eventi per capire anche le reali potenzialità del nuovo corso, avere un nuovo punto d’osservazione determinante nel segnare un solco dal quale ripartire.

Tutto nascerà da qui, con la nuova Inter che ha in testa il neo AD Beppe Marotta. E da qui che si capirà come e quanto avrà libertà di manovra. Quest’estate capiremo se sarà un nuovo Rinascimento oppure un consolidamento delle posizioni dominanti anche se da quel che risulta c’è un sentimento  di cambiamento in seno alla società che potrebbe coinvolgere una moltitudine di settori e ruoli, anche quelli meno evidenti. In attesa di capire cosa accadrà, bisogna tornare alla stretta attualità che si chiama Torino. L’ultima vittoria in casa granata risale all’ 8 novembre 2015 con rete di Kondogbia. Poi un pari e una sconfitta. Il pareggio interno col Sassuolo ha riportato a galla i limiti soprattutto caratteriali di una squadra che non ha ancora capito cosa vuol fare da grande e in tutto questo anche Spalletti sta dando segnali di appiattimento.

Magari è un’impressione sbagliata ma appare molto diverso dal tecnico che si sentiva al centro del progetto. 

Sembra quasi aver perso quelle certezze che lo avevano fatto diventare il simbolo di una rinascita tecnica. Appare quasi andare incontro ad un destino ormai segnato e francamente non se ne capisce il motivo. E’ sospetto che con l’arrivo di Marotta, il tecnico toscano sembra stia allentando la presa. Ho avuto questa sensazione che spero sinceramente sia sbagliata. Può stare simpatico o meno, ma il suo enorme lavoro è sotto gli occhi di tutti. Non ho mai visto giocare l’Inter palla a terra partendo dalla difesa. Non so se senta il peso della responsabilità nella scelta di Nainggolan. Ma se così fosse sarebbe sbagliato, perché insieme a lui c’è stato l’avallo di una società che avrebbe potuto anche virare su altro. Si decide insieme, giusto o sbagliato che sia. Poi come sempre a giugno ci si siederà attorno ad un tavolo e si tireranno le somme. Perché il calcio è così ed i contratti valgono solo fino a un certo punto.

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