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-Lei milanese e interista: il suo un compito importantissimo. Quanto è a questo punto della stagione interista lo spogliatoio?
Uno spogliatoio al cento per cento interista. Il tifo te l'ha fa gustare in maniera particolare e soffrire in maniera particolare. Ci siamo ritrovati un gruppo di ragazzi fantastici con cui è stato un piacere lavorare tanto che noi andavamo con piacere agli allenamenti e in ritiro. Al di là dei risultati che aiutato è stato un piacere a livello umano.
-Svolta quando la Juve ha pareggiato e l'Inter poi l'ha battuta per molti. Ma per voi qual è stato il momento di svolta?
Diciamo che non è una partita di per sé. Quando siamo andati in Arabia avevamo la preoccupazione di giocare quelle due partite, mentre le altre squadre correvano, ci potevano portare sotto in classifica. Siamo andati a Firenze senza giocatori importanti. Poi potevamo pagare dazio ma la squadra ha fatto un solco che poi ci ha portato allo scudetto.
-Modello Inter dal punto di vista tecnico tattico?
Ciclo aperto direi, abbiamo fatto tanta roba e lo scudetto è un timbro che valorizza gli anni precedenti. La società ci è stata vicina nei momenti difficili, Inzaghi ha tenuto dritta la barra nel momento difficile. Ed è stato bello come i ragazzi hanno interpretato la nostra idea di gioco, abbiamo trovato coesione negli allenamenti e siamo convinti di poter portare avanti qualcosa di importante.
-Sanchez?
Nessun dubbio su di lui. Farei ridere a parlare di lui, la sua carriera parla di lui. prima del giocatore viene l'uomo, ha saputo dare consigli ai compagni, è un giocatore che disegna calcio, è divertente parlare con lui. Se dovesse stare da qui o andare altrove farebbe sicuro bene.
(Fonte: FCINTER1908.IT)
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