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L'Inter esce sconfitta dal Mapei Stadium di Reggio Emilia per via di un calcio di rigore trasformato da Berardi. Un'Inter impacciata, lenta e prevedibile che fatica a costruire azioni pericolose ma che, ai punti, avrebbe sicuramente meritato di più. Tra le (pochissime) indicazioni positive per Spalletti c'è sicuramente Asamoah, l'unico giocatore in grado di dare la sensazione di essere pronto per l'inizio della stagione.
L'ex Juventus ha ben figurato sia da esterno alto (con ampi compiti di copertura causa prova non eccelsa - per usare un eufemismo - di Dalbert) che da terzino quando è entrato Perisic: Asamoah, a dispetto delle critiche e dello scetticismo, ha dimostrato perché l'investimento (a parametro zero) fatto dalla società è stato oculato. Tralasciando l'aspetto del rigore procurato (ma non assegnato dall'arbitro Mariani) che avrebbe potuto cambiare le sorti del match di ieri, il ghanese dà la sensazione di poter garantire quantità e qualità anche dal fronte terzini - l'addio di Cancelo, in tal ottica, non giova a favore delle batterie laterali - oltre che una polivalenza tattica che lo renderà praticamente imprescindibile per Spalletti, che potrà schierarlo quasi ovunque nell'arco della stagione. Una rondine non fa primavera ma, nella notte buia del Mapei Stadium, Spalletti esce con più dubbi della vigilia ma con una (sola) prima certezza: Asamoah.
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