L’Inter osserverà con grande attenzione l’altro quarto di finale di Champions League tutto italiano di stasera. Di fronte al Maradona il Napoli di Spalletti, ormai sempre più vicino allo scudetto, e il Milan di Pioli, in piena corsa per un posto nella prossima di Champions. Ecco quanto evidenziato dalla Gazzetta dello Sport sulle sensazioni di giocatori, staff e dirigenza in ottica semifinale. Ricordando sempre che prima c’è l’ostacolo Benfica da superare:
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GdS – Inter, da Zhang a Inzaghi e giocatori: “Perché tutti vogliono il Milan in semifinale”
“La Champions si prepara da sola. Perché Istanbul non è più solo un sogno, ma un obiettivo. Chiunque, dentro e fuori dall’Inter, ha chiaro il percorso da seguire. E poi ci sono le preferenze. I desideri, per motivi differenti: tecnici, ambientali, storici. E portano tutti nella stessa direzione: c’è voglia di Milan, di derby, di una semifinale che varrebbe una rivincita dopo 20 anni. L’Inter vuole la semifinale e la vuole contro la squadra di Pioli.
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Zhang vuole il Milan
—La vuole il presidente Steven Zhang, che non ne ha fatto mistero neppure dopo la qualificazione con il Porto, augurandosi un accoppiamento con i rossoneri già nei quarti. Zhang sente il derby come nessun’altra sfida, non c’è Inter-Juve che tenga. E l’idea di poter affermare nuovamente la supremazia cittadina dopo il successo di Riad, ma soprattutto dopo lo scudetto perso la scorsa stagione che rappresenta la sua delusione più grande, lo affascina e lo stimola.
Cosa pensano ad Appiano
—Incrocio che piace anche dentro Appiano. Perché del Milan si conosce tutto, ancor più che del Napoli. E nello spogliatoio il concetto è chiaro e condiviso. L’Inter ha già battuto il Milan due volte, in questa stagione. A Riad, quando in palio c’era un trofeo, la partita non fu mai in discussione. E pure nella gara d’andata in campionato, quando Lautaro e compagni furono sconfitti, i rimpianti furono elevatissimi, perché tutti i protagonisti sono tuttora convinti di aver di fatto “regalato” quella partita agli avversari, con una serie infinita di errori. E allora ben venga il quarto e il quinto incrocio stagionale. Molto più che la sfida al Napoli, battuto sì a San Siro a gennaio, ma che ha armi tecniche e tattiche meno convenzionali, meno affrontate, in generale più temute. Ma il ragionamento non vale solo per i giocatori.
Si pensi a Simone Inzaghi. Dura avere preferenze, a livelli così alti. Ma per il tecnico, avviato alla separazione a fine stagione, sconfiggere i rivali cittadini in una semifinale di Champions avrebbe un sapore dolcissimo. Sarebbe molto più di un sfizio. Sarebbe una medaglia da conservare nel cassetto, che da sola con ogni probabilità non basterebbe a cambiare il destino del tecnico, se è vero come è vero che la società ha già avviato contatti in giro per l’Europa per il suo successore. E lo stesso Inzaghi lo sa, chi gli sta intorno del resto non fa nulla per nasconderlo al mondo intero.
Perché Inter-Milan
—Il derby è nella testa di tutti, tra passato presente e futuro. Il derby è il jackpot che può cambiare il segno di una stagione. Oppure il segnale di allarme che dice a tutti di evacuare, dalla città, da Appiano, dall’Inter. Vincere o salutare, andare in finale o abbandonarsi alla delusione più grande: ecco, il mondo nerazzurro vorrebbe correre questo rischio. Dipenderà anche da quel che farà il Milan stasera contro Spalletti. Ma dipenderà anche dalla testa dell’Inter, che solitamente in Champions non tradisce mai. E forse è per questo che...«dateci il Milan», sembra quasi di sentirle queste parole”, si legge sulla rosea.
(Fonte: La Gazzetta dello Sport)
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