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Retroscena Frattesi: il gesto di Inzaghi, lo ‘status’ e le parole, cosa c’è dietro

Il calciatore della Nazionale, arrivato per 33 milioni più bonus, non è stato impiegato contro l’Udinese: il colloquio con Inzaghi e il piano.

Sensi e non Frattesi. Simone Inzaghi ha optato per questa scelta in occasione di Inter-Udinese, sul risultato di 3-0.

L’ex Monza ha preso il posto di Mkhitaryan mentre una buona parte dei 71 mila di San Siro si è chiesta perché Davide Frattesi sia ancora in panchina e perché in questa prima parte di stagione sia stato relegato al ruolo "quasi fisso" di riserva.

Un ‘caso’ in arrivo per l’Inter? Assolutamente no, come spiega La Gazzetta dello Sport:

“Mentre Sensi sta muovendo i primi passi sul rettangolo di gioco, Inzaghi è già accanto a Frattesi e gli spiega la sua scelta. Il centrocampista romano sorride e dimostra di capire”.

Il tecnico nerazzurro ha spiegato nel post partita che lancerà Frattesi da titolare contro la Real Sociedad, in Champions League.

“Avevo il dubbio di utilizzarlo dal 1' perché aveva fatto un'ottima settimana e mi era piaciuto a Napoli: è passato dal dover essere titolare al non entrare, ma la partita si era incanalata in un modo e ho voluto premiare altri che come lui si impegnano al massimo - ha detto Inzaghi, che poi ha aggiunto - Davide deve stare tranquillo e continuare così perché sta dando segnali importantissimi: si allena benissimo e per come lavora vorrebbe più spazio, ma ha davanti a sé due giocatori importanti”.


Inutile metterlo nel secondo tempo contro l’Udinese, con la gara già ampiamente virtualmente chiusa.

Il gesto di Inzaghi assume un valore importantissimo, che conferma lo ‘status’ di Frattesi:

“Non voleva assolutamente che il ragazzo rimanesse male o si sentisse poco considerato dal suo tecnico e gli ha parlato prima del fischio finale. Senza neppure attendere il rientro negli spogliatoio o l'allenamento defaticante di stamani”.

Frattesi si scalda in vista della Champions League. E in campo europeo ha già dimostrato di essere a suo agio.

L’assist contro la Real Sociedad all’andata, rigore procurato per il 2-1 di Calhanoglu e assist per l'1-0 di Sanchez contro il Salisburgo, e i tre gol segnati a settembre e ottobre, contro l'Ucraina proprio al Meazza (doppietta) e al San Nicola contro Malta.


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