Inter, vittoria da esorcismo: importanza dei tre punti chiara nel gesto finale

Il lungo sospiro del capitano a fine partita la dice lunga. Fotografa l'importanza del risultato, la difficoltà nel raggiungerlo in una strettoia del calendario che avrebbe messo a dura prova chiunque. L'Inter corsara di Firenze torna a casa con ancora maggiore consapevolezza, galvanizzata da un successo che la mette davanti alla Juventus a prescindere dal recupero e a pochi giorni da uno scontro diretto da giocare col coltello tra i denti.

Approfittare del mezzo passo falso della Juventus era la missione da compiere per alleggerire il peso del momento, esorcizzare l'incubo dell'asterisco e rimettere le cose a posto. L'ennesima prova di forza da parte di una squadra che adesso riesce all'occorrenza a passare dal fioretto alla sciabola, non disdegnando anche l'opportunità di portare a casa punti soffrendo e lottando. Non poteva che metterlo in preventivo Simone Inzaghi, presentatosi al Franchi senza ben due centrocampisti titolari. Chi li ha sostituiti ce l'ha messa tutta, così come il resto della squadra, per limitare l'inevitabile gap generato dall'assenza di due colonne portanti.

Sbloccarla subito ha aiutato a gestire le risorse, ma ha esposto a folate sempre più aggressive da parte della squadra di Italiano. Soprattutto nel secondo tempo, col finale thriller condizionato anche dall'ingresso di Arnautovic e Sanchez, purtroppo incapaci di alleggerire la pressione sulla difesa. Dalla lotteria VAR l'imprevisto che avrebbe potuto scombinare tutto: Sommer, che aveva preso chiaramente prima il pallone di Nzola, ha messo al riparo tra i propri guantoni il desiderio di tornare subito in vetta. L'episodio avrebbe danneggiato l'Inter, ma di questo nessuno parlerà. Pazienza.

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