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Interspac, Cottarelli: “Inter come Bayern: si può per 2 motivi. Club informato”
Carlo Cottarelli, presidente di Interspac, ha rilasciato un'intervista ai microfoni del Corriere della Sera. Il numero uno ha parlato del progetto di azionariato popolare che riguarda l'Inter: "Vogliamo portare avanti un grande progetto di azionariato popolare. Per rafforzare l’Inter con capitali forniti da noi tifosi, integrati da risorse di investitori istituzionali, in un quadro economicamente sostenibile. Già avviene in altre società gloriose, come il Bayern di Monaco".
Il sondaggio che parte oggi e si chiude il 15 luglio a cosa serve esattamente?
"È fondamentale partecipare. I tifosi rispondono a una domanda semplice: se ci fosse la possibilità di investire quanto metteresti? Se i riscontri saranno numerosi avremo potenziali investitori e, a quel punto, potremo presentarci con qualcosa di concreto all’Inter".
Avete parlato con l’Inter?
"La società è informata e non ha dato segnali negativi, se avesse voluto troncare lo avrebbe già fatto. Siamo nella fase di studio non di raccolta. Spero ci possa essere interesse anche per altri club".
Il presidente Steven Zhang lo ha incontrato?
"No, mai. Non è opportuno vedere la proprietà prima. Due anni e mezzo fa abbiamo parlato con gli amministratori, stavolta ancora no. L’idea è di cominciare a parlare con in mano qualcosa, non prima".
L’Inter ha un valore vicino al miliardo, serve raccogliere un bel po’ per poter comprare una quota di minoranza e pensare di contare qualcosa.
"Si deve decidere in che modo entrare e se la società è d’accordo. Si ragiona sulla base di quanto si pensa di poter raccogliere. Non si parla di qualche decina di milioni, ma di cifre rilevanti. Non si fa un’operazione simile per entrare con 30 milioni e basta".
Citava il Bayern Monaco, hanno 170 mila tifosi azionisti, ma sono tre (Adidas, Allianz e Audi) gli investitori forti. In Italia ci sono?
"L’Inter ha circa 4 milioni di tifosi, dipende da quanto ci mettono. Non voglio dare una cifra perché si creano aspettative. Il nucleo principale deve essere costituito dai tanti che mettono poco, poi possono esserci imprenditori o un gruppo che mette di più".
Per poter entrare in società l’Inter deve vendere una quota: perché dovrebbe farlo?
"Due motivi. Si porta capitale fresco a costo zero, evitando di pagare milioni di interessi. Si crea un legame stretto tra tifosi e squadra, così si aumentano le entrate di merchandising e biglietteria. Poi la società deve essere amministrata bene. In Germania il modello funziona. Puoi anche vincere senza spese pazze. L’idea dell’azionariato popolare è portare stabilità".
Ecco chi ha già aderito:
Beppe Bergomi
Enrico Bertolino
Andrea Bocelli
Stefano Boeri
Paolo Bonolis
Alessandro Cattelan
Claudio Cecchetto
Fabio De Luigi
Fabio Volo
Valerio De Molli
Gianfelice Facchetti
Fabio Fognini
Massimo Galli
Peter Gomez
Giancarlo Leone
Tommaso Labate
Gad Lerner
Luciano Ligabue
Maurizio Mannoni
Enrico Mentana
Pietro Modiano
Michele Mozzati
Mario Nava
Roberto Nicastro
Enrico Pazzali
Max Pezzali
Mariangela Pira
Antonio Polito
Giacomo Poretti
Gianni Riotta
Enrico Ruggeri
Gabriele Salvatores
Sergio Scalpelli
Pietro Senaldi
Michele Serra
Beppe Severgnini
Giovanni Storti
Marco Tarquinio
Flavio Valeri
Roberto Vecchioni
Antonio Versace
Gino Vignali
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