A 7 anni la prima avventura nella Cannetese, ad un chilometro circa dalla sua Piadena, proprio nella società nella quale allenava suo padre. Poi il bacio delicato della dea bendata e lo slancio che ha dato ad un talento innato la possibilità di maturare nel posto giusto: “Fortuna ha voluto che Alessandro avesse in classe una ragazza il cui padre fa l’osservatore per l’Atalanta ed è stato il primo a fiondarsi su di lui. Da lì è partito un po’ tutto il percorso. Ha fatto pochi mesi a Canneto, poi è andato subito all’Atalanta. Per un ragazzino ritrovarsi catapultato in una realtà del genere è stato un passo molto importante. Ovviamente lo è stato per tutta la famiglia, che ha dovuto supportarlo in tutto e per tutto, affrontando quella che era una novità per tutti”, prosegue Luca.
esclusive