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Inter, con Inzaghi spazio alla libertà. Dai braccetti alla mediana: ecco cosa cambia
Cambia il tecnico e cambia anche la filosofia. Da Conte a Inzaghi, stesso modulo, due interpretazioni diverse. Ieri si sono viste alcune novità nel debutto stagionale dei nerazzurri.
BRACCETTI - “Il movimento di Skriniar e Bastoni in fase di possesso: lo slovacco e l’italiano si sono spesso trovati ad agire come dei veri e propri terzini.Tutto è sempre partito, comunque, da Brozovic: il croato si è spesso abbassato al fianco di De Vrij in impostazione, formando una linea a quattro con l’allargamento degli altri due difensori. La cui avanzata costante è venuta di conseguenza, come effetto dell’arretramento del regista”, spiega Gazzetta.it.
COLLANTE - “A riempire il vuoto in mezzo, lasciato appunto dal movimento di Brozovic, ha spesso pensato Dzeko. Emblematico il gol di Calhanoglu, con Edin protagonista nella triangolazione con il turco a diversi metri di distanza dall’area avversaria. Ma non sempre è stato l’attaccante a fare da collante: Sensi e lo stesso Calhanoglu hanno rappresentato valide e costanti alternative nel coprire il vuoto lasciato dall’abbassamento di Brozovic”.
LIBERTÀ - “Principi chiari, ma senza movimenti codificati. Questa è stata una delle differenze più lampanti tra la prima Inter di Inzaghi e i nerazzurri di Conte: maggiore libertà e iniziative dei singoli, rispetto a schemi ripetuti e costanti. Meno cambi gioco rispetto a Conte, più fraseggio nel corto, facilitato dal movimento interscambiabile dei piedi buoni Sensi e Calhanoglu. Se il marchigiano, oltre a Vidal, tornerà quello di prima i tifosi continueranno a divertirsi”, chiude Gazzetta.it
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