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Inzaghi: “Lukaku-Dzeko? Non ho deciso. No paura, non sempre vince il favorito”

Redazione1908

Le parole del tecnico nerazzurro in vista della finale di Champions League (Dagli inviati di Fcinter1908.it ad Appiano Sabine Bertagna e Daniele Vitiello)

Appiano Gentile si prepara a vivere una settimana molto particolare in vista della finale di Champions League. Oggi cancelli aperti per i numerosissimi giornalisti - tra i quali anche gli inviati di FCINTER1908 - che sono pronti a raccontare le emozioni di un finale di stagione strepitoso per i nerazzurri. Simone Inzaghi ha risposto alle domande in conferenza stampa, facendo il punto della situazione in vista di Manchester City-Inter.

Prima di Simone Inzaghi è Beppe Marotta, amministratore delegato nerazzurro, a salutare i giornalisti presenti: "Benvenuti a tutti. Questo è il nostro centro sportivo, il luogo dove è iniziata l'avventura il 7 luglio 2022 che ci ha portato a salire oggi il gradino più importante e gratificante del calcio europeo. Lo dico con orgoglio a nome di tutta la società e del presidente Zhang. Questo merito va ascritto al nostro allenatore, alla nostra squadra e a tutte le componenti, donne e uomini dell'Inter, riusciti a supportare l'attività della squadra. E' la sesta volta che questo club si presenta a una finale di Champions. Questo appuntamento importante che ci porta a salire su un palcoscenico consono alla storia del club, mancava da 13 anni, e siamo pronti ad onorarlo nel migliore dei modi, pur nel rispetto dell'avversario. Giusto dare spazio ai protagonisti. Faccio entrare il mister Inzaghi".

Ora le domande a Simone Inzaghi.

Qual è stato il momento in cui avete capito che sareste arrivati in finale?

"E' stato un viaggio lungo, cominciato quest'estata il giorno dei sorteggi. Chiaramente non fu un giorno fortunatissimo, avevamo nello stesso girone Bayern e Barcellona, ma insieme allo staff e alla squadra pensavamo di poter fare un bel percorso. Siamo ora in finale, abbiamo fatto un grandissimo viaggio, ma è partito tutto dallo scorso anno. Al di là delle tante partite di quest'anno, nella nostra mente le quattro partite disputate con Real Madrid e Liverpool l'anno precedente sono rimaste impresse nei nostri pensieri".

Che emozioni provi a livello personale?

"Chiaramente da ieri ho pensato di più alla gara. Già avevamo visto il City, da dopo il ritorno col Milan. Quello non era un derby, ma IL derby, perché sapevamo cosa si portava dietro un confronto di quel tipo. La sera dopo la qualificazione del derby e dopo Torino sto cominciando a pensare più al City e a cosa fare".


City super favorito per la finale. Che percentuali dà lei?

"Non sono bravissimo. Incontreremo la squadra più forte del mondo, ha vinto 5 Premier negli ultimi 6 anni. Dovremo essere molto attenti a fare una gara da squadra, perché avremo di fronte i migliori con una rosa fantastica e un allenatore che nel calcio moderno ha segnato un'epoca. Senz'altro per noi sarà una partita importantissima".

E' la più importante della tua carriera?

"Sicuramente per me e per i miei giocatori sì. Qualcuno è arrivato in semifinale, ma la finale è la prima in carriera. Ci ripaga di tutti gli sforzi fatti durante l'anno, perché è stato un percorso lungo e pieno di insidie. Negli ultimi tre mesi ho avuto rotazioni più profondi da poter compiere ogni 48/72 ore e l'Inter ha fatto grandi cose".

Che partita ti aspetti?

"Guardiola l'ho incontrato da giocatore, ricordo i confronti e c'è un aneddoto curioso. In viaggio di nozze dopo il mio matrimonio a New York in un albergo alle 9 del mattino ho incontrato lui seduto al tavolo a far colazione".

Avresti preferito il Real Madrid?

"Sono due grandissime squadre che in questi anni hanno dominato in Europa, quindi abbiamo grandissimo rispetto per tutte e due le squadre. Il City può fare triplete? Hanno vinto due titoli, ma due titoli li abbiamo vinti anche noi. Abbiamo meritato ampiamente la finale".

Avevi azzeccato il risultato di Real-City. Cosa ti ha trasmesso quella partita?

"Sentivo che il City sarebbe arrivato in finale perché l'andata era stata equilibrata. L'anno scorso ci furono i due gol nel recupero del Real Madrid, ma quest'anno sentivo che al ritorno avrebbe vinto il City. C'è grande ammirazione per loro".

Lukaku-Dzeko è il dubbio. Hai già deciso?

"No, e non ho deciso neanche a metà campo e in difesa. In questo momento, fortunatamente, ho la possibilità di scegliere e per un allenatore è la miglior cosa che ci sia. Negli ultimi due mesi ho potuto alternare giocatori, chi aveva giocato prima aveva fatto benissimo, ma non avevo potuto alternarli. Giocatori importanti come Lukaku, Brozovic, Skriniar, Correa e Calhanoglu non si regalano. In attacco e centrocampo non ho ancora scelto. Un allenatore può avere idee, ma tante volte arrivi la mattina e dopo il risveglio muscolare cambi idea. Il tempo mi ha insegnato che i dubbi si portano indietro fino alla fine".

Che atmosfera si aspetta a Istanbul?

"Uno stadio con tanti tifosi e quelli turchi divisi tra Gundogan e Calhanoglu. Non vediamo l'ora di arrivare, giovedì faremo allenamento lì. Mi hanno detto di un campo in ottimo stato, ci sarà una grande partita sabato".

Hai visto la finale di FA Cup?

"Più lì vedi e più capisci perché stiano ottenendo questi risultati. Fa grandissimo possesso questa squadra e grandissime aggressioni, con pochissimi punti deboli. L'Inter ha dimostrato nel proprio percorso le sue qualità. Dovremo togliergli possesso e coprire bene ogni centimetro del campo, perché loro sono molto bravi ad occupare gli spazi".

Per loro è un'ossessione. Questo può essere un vantaggio?

"Questo lo vedremo. Sarà importantissima per tutte e due. Sappiamo che è l'ultimo atto della competizione più importante che ci sia, loro la stanno inseguendo da tanti anni, noi ce la siamo conquistata con merito. Cercheremo di fare una grande partita, sapendo quello che troveremo di fronte a noi".

Quali sono le qualità della sua squadra in questa stagione?

"Quando abbiamo avuto partite importanti, nonostante fossimo in difetto di qualche numero, ho avuto ragazzi che sono riusciti a tirare fuori risorse che pensavamo tutti di avere. Siamo stati in partite difficilissime che venivano presentate da ultima spiaggia, noi sapevamo che non era così, ma erano da disputare da grande Inter. Sono stati bravissimi".

Quanto importante sarà partire bene?

"Quello è fondamentale. Il nostro approccio con l'Atalanta e quello del City contro lo United è un aspetto importante. Noi siamo di solito molto attenti e concentrati, dovremo essere molto bravi".

Di cosa hai paura?

"Stiamo sempre parlando di una partita di calcio, per cui nulla. Guardiola è il migliore al mondo, l'ho sempre detto e continuo a dirlo, per cui abbiamo grandissimo rispetto. Siamo orgogliosi però di giocarci questa finale voluta con tutte le nostre forze quest'anno. Sarà la 57esima partita, ma anche qualche sconfitta ci ha permesso di arrivare a questo punto".

Quali armi potete avere per mettere in difficoltà il City più dello United?

"Non saprei dirti. Potrei dire che l'Inter gioca in un altro modo rispetto allo United e lo United è una delle squadre più forti del nostro panorama. Ogni squadra ha una strategia a sé".

Fermare una squadra che punta al Triplete è una motivazione aggiuntiva per voi?

"Nel calcio la motivazione è importantissima. Ho la fortuna di allenare ragazzi straordinari che in questi anni hanno sempre avuto una motivazione altissima, altrimenti non sarebbero arrivate certe soddisfazioni".

Qual è il segreto per vincere sempre le coppe come fa lei?

"Mi fa piacere questa nomea. Ho sempre avuto la fortuna di avere squadre importanti all'Inter e alla Lazio, ho avuto giocatori importanti. Nelle partite decisive abbiamo sempre fatto grandissime gare, difeso e attaccato nel migliore dei modi. Dovremo farlo anche sabato col City. Nel 2010 fu fatta un'impresa e cercheremo di farla anche noi sabato. Penso sarebbe un'impresa anche quest'anno".

Quanto speri di sovvertire il pronostico?

"Dal giorno che il Manchester ha battuto il Real Madrid si dice questo. Era preventivato, ma i miei ragazzi, la società e i tifosi sanno che tutti insieme possiamo farcela. Dovremo essere bravi ad indirizzare gli episodi dalla nostra parte, perché soprattutto nelle finali fanno la differenza".

Cambi il modo di giocare di fronte ad Haaland?

"La partita sarà fatta di momenti. Noi dovremo essere bravi a togliere un po' di possesso palla al City, perché lo ha sempre avuto contro chiunque. Dovremo essere bravi a gestire la palla, non è facile perché portano grande aggressione. Ci saranno momenti in cui dovremo soffrire tutti insieme e in altri saremo più offensivi".

Sarebbe un errore abbassarsi troppo?

"Chiaramente la strategia la vedrete sabato. Per forza al City bisogna concedere un po' di possesso, ma dovremo togliergli delle certezze che hanno ormai da anni. Sappiamo che sarà difficilissima da affrontare, lo faremo con le nostre armi".