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GdS – Inzaghi, momento delicato: è un’Inter fragile. “Ai piani alti delusione diffusa”

Andrea Della Sala

Burtta Inter ed è già la seconda volta in questo inizio stagione. I nerazzurri subiscono il Milan e solo nella parte finale reagiscono

Burtta Inter ed è già la seconda volta in questo inizio stagione. I nerazzurri subiscono il Milan e solo nella parte finale reagiscono e vanno poi vicini al pareggio, ma non basta.

"Quell’«ora voglio capire» è la chiave di tutto. Il momento è delicato e non si può spiegare solo con un episodio girato in un modo piuttosto che un altro o in un blackout dopo una rete subita. Simone Inzaghi lo sa, lui per primo lo sa. C’è un dato che racconta tanto, per definire i contorni nerazzurri: nello scorso campionato l’Inter ha perso quattro partite, ora siamo già a quota due, cosa che nelle prime cinque giornate – considerati gli ultimi 20 anni – era accaduta solo tre volte. Da migliorare c’è tanto, per il tecnico è uno dei momenti più complicati sotto la sua gestione. Ma non c’è il tempo, perché mercoledì c’è il Bayern, che è un po’ come il cliente che arriva al ristorante quanto la cucina sta chiudendo, per la “gioia” dei camerieri", spiega La Gazzetta dello Sport.

"E’ anche un problema di scelte. Gli ingressi di Dzeko e Mkhitaryan sono sembrati tardivi, per come da soli sono quasi riusciti a riprendere un derby straperso: anticipare quelle decisioni sarebbe stato più logico. Ma non è tutto. L’allarme è più ampio. Il primo punto chiama in causa le motivazioni: la squadra è sembrata averne meno rispetto al Milan. In generale, specie in alcuni big, l’atteggiamento in campo è poco umile: l’Inter ha perso la fame che l’aveva accompagnata nelle ultime due stagioni, quello dello scudetto e anche la scorsa. E’ il primo nodo per Inzaghi, da correggere in ottica Champions ma soprattutto in chiave campionato. Ed è quello che il tecnico farà presente ai giocatori alla ripresa di stamattina ad Appiano. E’ il secondo scontro diretto che l’Inter perde e un filo rosso che unisce le due partite è facilmente riconoscibile. Eccolo qui, il secondo problema per il tecnico: la squadra sparisce alla prima difficoltà. Di sicuro, la squadra non è serena. Gioca a strappi e in alcuni riferimenti degli ultimi anni è decisamente nervosa. Ora sta al tecnico prendere scelte apparentemente anche impopolari".

"Il terzo punto è l’aspetto difensivo. Ieri non è bastato neppure abbassare il baricentro, per difendere Handanovic. Quarto e ultimo problema, per il tecnico: la condizione fisica. Molti singoli sono indietro dal punto di vista atletico, poco brillanti: l’obiettivo dichiarato di questa stagione era partire forte, considerata la possibilità – nella pausa Mondiale – di effettuare comunque un’altra preparazione. Non è tanto un fatto di chilometri percorsi, in verità. L’Inter corre peggio degli avversari, non meno. Ieri sera, per la verità, la delusione nello spogliatoio ma pure ai piani alti della società era fortissima e diffusa: non era questa la partenza che l’Inter aveva programmato. L’inversione a U è obbligatoria", chiude Gazzetta.